Moto Guzzi Griso

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Corsica in solitaria tra mare, curve e montagne (GIUGNO 2012)

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LA CRONACA:

 

08.06.2012-1° giorno, venerdì. L’ARRIVO

 

Decido di imbarcarmi a LIVORNO: si arriva a BASTIA in 4 ore e preferisco fare meno tempo in traghetto e più in moto, calcolando che LIVORNO non è lontanissimo da LODI.

La traversata è un po’ movimentata, il mare è grosso, fa freddo e pioviggina: l’arrivo è in ritardo, ma non ho fretta sono in vacanza eppoi a BASTIA alle 15.00 trovo il sole.

Punto immediatamente sulla costa ovest e scavallo il COL DE TENGHINE: la strada è bella ma nulla di quello che mi aspetterà nei prossimi giorni. Scendo a ST. FLORANT, proseguo attraverso strade bellissime e arrivo a L’ILE ROUSSE, cittadina turistica con una bellissima torre genovese su una penisoletta rocciosa che si staglia sul mare. Arrivo a CALVI e la attraverso velocemente, passando sotto la fortezza genovese. Proseguo per la D81B in direzione GALERIA. Corro lungo il mare su una strada che si strige sempre di più, alla mia destra c’è lo strapiombo e l’azzurro. Qui trovo uno dei rari casi in cui l’asfalto è pessimo, dopo una decina di km da CALVI il manto peggiora, è tutto rabberciato, ma il panorama ripaga il disagio. Lentamente arrivo dunque al campeggio LA MORSETTA.

Il camping è molto bello, difficile da raggiungere per via della strada, e si affaccia su un golfo nel quale è incastonata una piccola isola che dà il nome al campeggio. La spiaggia è ampia e fatta di minutissimi ciotoli, una ghiaietta lavorata dalle onde che risuona insieme alla risacca. E’ tutto come piace a me, c’è un piccolo ristorante con una bellissima terrazza gestito da un cuoco e una cuoca italiani, immerso in un bosco e senza alcuni fronzoli. Insomma per me è il posto ideale. Faccio subito un bel bagno, mi rilasso al ristorante e poi vado a nanna. Accanto a me un gruppo di motociclisti tedeschi duri e puri bivaccano senza tenda e dormono sbattuti direttamente sul prato sotto le stelle.

Campeggio LA MORSETTA

 

08.06.2012-2° giorno, sabato. ENTROTERRA

 

Mi sveglio presto, ho voglia di moto e oggi ho in mente un bellissimo, lungo giro. Colazione, smonto la tenda e si parte. Continuo per una decina di kilometri sulla scassatissima D81B, arrivo ad un ponte e svolto a sinistra: punto verso PORTO. La strada è bellissima e salgo fino al COL DE PALMARELLA dal quale si gode di una vista spettacolare su un golfo. Il viaggio prosegue e la strada, sempre bella si restringe e si passa dal COL DE LA CROIX.

Arrivo a PORTO: piccola cittadina molto carina su cui domina, appoggiata su una penisoletta, una torre quadrata di costruzione genovese.

Porto

Punto deciso verso l’entroterra e salgo verso EVISA; il percorso è fantastico e attraverso panorami stupendi, entro tra le montagne. Sono nella Terra di Mezzo: attraverso una fitta foresta di pini altissimi, pennello le curve e sono al COL DE VERGIO: qui mi aspetta la statua di Gandalf, in realtà è una singolare rappresentazione di Cristo, ma questa per me è la landa del Signore degli Anelli e, perciò, questo è il Mago Bianco.

GANDALF

ATTENZIONE: inizio a scoprire che nell’entroterra capita spesso d’incontrare passeggianti in mezzo alla strada mucche, capre e branchi di maiali: suggestivo, ma pericoloso.

Alla fine della foresta incantata, nella quale ha sede anche una piccola e graziosa caserma della Legione Straniera, arrivo a CORTE. Come tutti i paesini e le cittadine nulla c’è da ricordare, valgono di più i paesaggi che le città.

Alla fine della foresta incantata, nella quale trovo anche una caserma della Legione Straniera, arrivo a CORTE.

Proseguo per VIVARIO su una strada bellissima attraversata da delle gole. C’è anche un piccolo bacino idrico. Arrivare a GRISONI è una vera odissea: si sale a 1311 metri al COL DE SORBA e si ridiscende per circa 20 km in un paesaggio mozzafiato, ma per una strada che non c’è: voragini, ghiaiona, ghiaini e sassi. La strada è in rifacimento e i lavori trasformano la via nella mia Odissea corsa. A fatica la scampo: io e la moto stiamo bene.

Curve e controcurve mi conducono al COL DE VERDE, ma sono stanco. Intravedo paesaggi dolomitici che scoprirò domani. Strada molto bella, anche se un’improvvida deviazione , disceso dal passo, mi fa fare altri 10 km tra buche e saltelli: nulla in confronto alla precedente avventura.

Continua stancamente, tra paesaggi e strade stupende, il mio avvicinamento PROPRIANO; Passo da OLMETTO, un carinissimo paese ancora sulle montagne, ma che punta il suo sguardo sul mare.

La strada curvosa scende fino a PROPRIANO spalancandosi sul suo golfo, debbo però, raggiunta la città tornare indietro in direzione PORTO POLLO per raggiungere il CAMPING CHEZ ANTOINE: stupendo, pochi fronzoli, ombroso e che si affaccia direttamente sulla spiaggia e sul grande golfo. Mi accampo e ceno, guardando Germania-Portogallo (1-0) al ristorantino che troneggia il campeggio e che guarda la spiaggia.

CHEZ ANTOINE

 

10.06.2012-3° giorno, domenica. IL SUD

 

Dopo un ottimo croissant si riparte con il sole alto in cielo.

Proseguo in direzione nord, verso PORTO POLLO per arrivare a FILITOSA: nulla di eccezionale, un sito preistorico con qualche stele antropomorfa rimessa fantasiosamente in situ. L’ingresso e l’opuscolo sono un po’ cari, nulla in confronto del bar della piazza: portarsi l’acqua da casa!!!! Da ricordare la strada che porta a FILITOSA, ottimo asfalto, stretta ma con curve tutte raccordate!

Finalmente mi spingo verso sud, in direzione PROPRIANO per poi risalire verso SARTENE; SPETTACOLARE la nazionale che da SARTENE arriva al golfo di FIGARI: una vera istigazione a delinquere con curve e controcurve, larghe carreggiate ricoperte da un manto degno di un circuito. Rifiato nell’unico tratto dritto di pochi kilometri che mi conduce a BONIFACIO. La città è una rocca costruita su delle scogliere bianche perpendicolari al mare nelle quali si apre un fiordo alla cui fine c’è il porto. Suggestivo il cimitero, sito all’estremo sud dell’isola, rivolto verso la SARDEGNA che è là, a soli 12 kilometri di mare.

BONIFACIO

Dopo la visita, via verso PORTO VECCHIO, la nazionale dritta attraversa suggestivi paesaggi mediterranei tra colline e ciuffi di alberi oltre i quali s’intuisce il mare. Attraverso la brutta e insignificante cittadina di PORTO VECCHIO e punto verso nord sul lato orientale della CORSICA. La nazionale continua monotona verso nord, vedo bei paesaggi e piccole anse che formano suggestivi golfetti. Arrivo quasi a SOLENZARA su una nazionale che si trasforma piacevolmente curvosa, alle porte della città svolto a sinistra in direzione COL DE LA BAVELLA: ripunto verso ovest. Mi immergo in suggestivi boschi e costeggio un fiume che scava una profonda gola. Arrivo percorrendo una strada bellissima e piegosa al COL DE LARONE e da qui inizia il paesaggio dolomitico che ieri avevo solo intravisto, intuito. Strada stupenda tra montagne imponenti. Sono nel PNRC Parco Naturale Regionale della CORSICA; continuo a salire fino al COL DE BAVELLA in un paesaggio praticamente alpino. Sono stanco e inizio una lenta discesa verso Zonca, la strada è stupenda, ma sono a pezzi. Attraverso paesini caratteristici, tra i quali, degno di nota è SANTA CATERINA. Ritorno a SARTENE  e da qui a PROPRIANO e al campeggio dove vedo Italia-Spagna 1-1. Note culinarie: ottimo il formaggio corso accompagnato da una squisita marmellata di fichi e noci.

MONTAGNE

 

11.06.2012-4° giorno, lunedì. OZIO

 

La giornata inizia cupa, poi esce il sole. Giretto a PROPRIANO, colazione e spesa; passo la mattina al bar del campeggio a scrivere, naturalmente guardando l’azzurro del mare. Pomeriggio in spiaggia: mare e sole. Francia-Inghilterra 1-1.

 

12.06.2012-5° giorno, martedì. RESTONICA

 

Dopo una giornata di relax di nuovo in sella, destinazione montagne.

La giornata inizia uggiosa, pioviggina, ho deciso comunque di ripartire e vado ad AJACCIO. L’idea era quella di fare la costa, ma la segnaletica mi dirotta su una strada bella, ricca di curve che tortuosa si snoda nell’immediato entroterra. Passo qualche ora nel capoluogo corso, ricorda una città ligure. Decido comunque di sfidare la pioggerellina e imbocco la N193 verso il COL DE VIZZAVONA. La nazionale non tradisce: il manto è ottimo e tra curve, pioggerellina, nebbia e freddo raggiungo la sommità del passo; scollino ed ecco il sole! Punto nuovamente verso Corte sulla N193 per raggiungere le Gole di RESTONICA. Ripercorro strade già note e fanculizzo il bivio per GRISONI.

Arrivo a CORTE, imbocco la strada per RESTONICA: l’inizio è strano, quasi un vicolo, il manto è brutto con buche e “saltelli”, si tratta però per meno di 1 km eppoi appare lo spettacolo! Asfalto ottimo, la strada è strettissima, limite 30 km/h, ma non è la velocità che da i brividi, ma il panorama: ovviamente le gole sono scavate da un fiume, tutto in una foresta di pini e le montagne imponenti paiono affilate. Raggiungo la cima dove la strada s’interrompe difronte al rifugio; un tizio pittoresco mi prepara un favoloso panino con prosiutto, formaggio e pomodoro. Fa freddo e c’è vento, ma il posto è stupendo.

RESTONICA

RESTONICA 2

Ritorno verso AJACCIO, ripercorrendo la N193 con il sole invece che la pioggia. Da AJACCIO proseguo verso il campeggio facendo la costa e vedo un tratto di mare bellissimo: la strada è ottima, più stretta della nazionale e più si stringe più i panorami, a picco sul Mediterraneo, sono spettacolari. Arrivo a PIANA: qui ci sono le calanche, rocce che al calar del sole esaltano il loro colore rosso e brillano tra l’azzurro del cielo e il blu del mare: incredibile!!! Stanco, lentamente arrivo al campeggio.

CALANCHE

 

13.06.2012-6° giorno, mercoledì. IL DITO

 

Lascio il camping LA MORSETTA e risalgo la costa per piste già battute: CALVI, ILE ROUSSE e mi dirigo verso il dito della CORSICA. C’è il sole, ma anche vento che, oltre al mare, agita anche la guida. Arrivo a ST. FLORANT, non giro per BASTIA, ma proseguo e attacco la costa occidentale del dito. La strada è stretta, tipo Val Trebbia, ma l’asfalto è ottimo: proseguo comunque ad andatura lenta, complici il forte vento a raffiche e lo splendido panorama. NONZA è la prima cittadina: i paesini che incontrerò sono tutti bellissimi, sul lato ovest arroccati nei pressi di una torre d’avvistamento genovese, tutti con una vista “da paura”. NONZA, per di più, domina una splendida spiaggia nera. Proseguo per la strada tortuosa e arrivo a PINO, un villaggio carino, con la solita torre genovese e una chiesa (chiusa) il cui campanile svetta nel verde sul mare. Il tratto successivo, fino a CENTURI, è compromesso dal vento e da una pessima strada,

IL DITO

che, oltre a stringersi in alcuni tratti, è interessata da lavori al manto stradale. In compagnia di un vento fortissimo arrivo all’apice del dito al COL DE LA SERRA, doppio il capo in un paesaggio aspro e selvaggio, ma con la strada che torna ad essere degna di una pista. Tortuosamente giungo a MACINAGGIO, un porticciolo bellissimo, praticamente sputato nel mare.

IL DITO 2

Sono ora sulla COSTA ORIENTALE, nonostante l’ottimo asfalto e le curve che sembrano disegnate, proseguo lentamente gustandomi il fantastico paesaggio: la strada è a picco sul mare, anche qui punteggiata da numerose torri d’avvistamento, i campeggi però sono nell’entroterra, decido perciò di proseguire e di paesino in paesino, di torre in torre, arrivo a BASTIA. Attraverso la città e decido di scollinare e tornare a PANORAMIO, il punto di partenza del “giro del Dito”, qui infatti in mattinata avevo visto dei campeggi. Mi fermo presso una Cantina (Cuvée) che millanta di avere un camping che si rivela essere una specie di campo profughi; riparto e a meno di 1 km trovo il campeggio LA STELLA. Bello, affacciato direttamente sul mare, ma con un’accoglienza al limite del freddo, non si può neppure vedere la partita. Il vento è sempre fortissimo, il mare in burrasca: monto la tenda al riparo di un grande cespuglio e gusto una Pietra. La serata in campeggio si prevede triste, vado perciò a ST. FLORANT dove ceno in un bel ristorantino sul porto e guardo OLANDA-GERMANIA 1-2.

 

14.06.2012-7° giorno, giovedì. ALALIA (L’Est non è brutto)

 

Mi sveglio da una gelida notte, sono stanco e non ho voglia di “strade curvose”, decido di affrontare la costa Est  e di dirigermi ad ALERIA, l’antica Alalia, dove ci fu la famosa battaglia tra Etruschi e Focesi. Lentamente rifaccio il COL DE TENGHINE, BASTIA e inizio a percorrere il tanto vituperato lato orientale. Fino a CASAMAZZA è una noia: è periferia di BASTIA con numerosi capannoni, centri e attività commerciali, il tutto punteggiato da lavori stradali. A CASAMAZZA mi perdo, la segnaletica è approssimativa ma riesco a riprendere la “retta via” e a proseguire verso sud sulla N 198. Benché drittissima, questa nazionale corsa è bellissima e si percorre un paesaggio surreale: la pianura, una volta paludosa, è delimitata ad est dal mare e ad ovest dai monti. E’ la zona vinicola “colonizzata” dai Piedi Neri che pare, oggi, volersi rilanciare in chiave turistica.

Arrivo ad ALERIA, la sua parte più moderna e vagamente turistica si estende sulla provinciale, mentre il borgo più antico, ALALIA, è rintanato su un colle appena alle porte dell’entroterra; è questa la mia meta.

Il Museo piccolo, ma ben tenuto, è in una roccaforte: qui sono conservati reperti che testimoniano la vita del sito dall’età del ferro al tardo antico. Si segnalano una bella serie di machairai, ceramica apula in quantità, alcune figure rosse, rare figure nere, sigillata ed elmi italici.

MUSEO

Il sito è altrettanto bello e ben tenuto, si visita il foro dove si distinguono chiaramente cardo e decumano, il tempio capitolino, il tempio di Augusto e uno minore di dimensioni più modeste, di due archi si intravedono le basi e al centro del foro la base di una statua (equestre??).

ALALIA

Conosco Franc, un archeologo che si occupa del sito, che mi mostra e mi accompagna in un’area non visitabile: un piccolo anfiteatro e i resti di un tratto delle mura urbiche a grandi blocchi dell’insediamento più antico su cui poggiano i resti di quelle romane. Contento del bel tour archeologico riparto in direzione campeggio, dopo CASAMAZZA non proseguo per BASTIA, ma svolto sulla D88 che mi porta allegro e curvoso a ST. FLORANT, da qui proseguo e ritorno al camping LA STELLA. Al campeggio risultano ospitali come un calcio nei coglioni, non mi fanno vedere la partita, ma mi indicano un locale sull’attigua spiaggi sabbiosa adiacente a quella brutta e sassosa sulla quale si affaccia il campeggio. La tanto decantata spiaggia sabbiosa non è un granché (rispetto alle altre che ho visto qui, ovviamente), ma sembra di essere ai Caraibi se paragonata al roccioso lembo su cui guarda il campeggio. Il bar L’AMBALADA sulla spiaggia è invece molto carino, di stile lounge, vista mare e con i tavolini immersi tra alti pini, i titolari sono gentili e simpatici. Mentre scrivo bevo una Pietra e ascolto musica jazz trasmessa da una radio inglese: il mare è calmo e non c’è vento. Decido di fermarmi anche a cena, il clima è stupendo quasi quanto il tramonto.

SPIAGGIA

 

15.06.2012-8° e ultimo giorno, venerdì. IL RITORNO

 

Sveglia alle 8, colazione e pigramente rifaccio i bagagli; torno alla spiaggia e faccio l’ultimo e gelido bagno al mare. Riparto e mi dirigo a salutare un’ultima volta NONZA per poi dirigermi a BASTIA dove mi imbarco. Il viaggio di ritorno è tranquillo, assolato e sonnacchioso. Sbarco a LIVORNO da dove riparto in direzione MILANO dove gli amici Bravi mi aspettano alla Baracca: c’è il GrisAlcolico per festeggiare degnamente la fine di una favolosa motovacanza.

DIARIO