Prendo "in prestito" questo articolo pubblicato sul forum del Pompone perchè leggendolo, dopo aver frequantato dei corsi di guida sicura e conoscendo le persone che l'hanno scritto, credo sia un ottimo "riassunto" di quelli che sono i più importanti consigli per una guida che ci consente di affrontare la strada in sicurezza senza sacrtificare il divertimento. Ricordiamoci infatti che, sebbene molti usino la moto anche per necessità, essere motociclisti significa godere a pieno del "gioco più bello" che abbiamo scelto per noi. Buona lettura!
ABBIGLIAMENTO
E’ fondamentale per garantire la sicurezza e la facilità della guida. Non vogliamo sembrare pedanti, ma l’abbigliamento è l’unica barriera che si frappone tra la tua pelle e l’asfalto o gli altri ostacoli: poiché non si sceglie ne dove ne quando cadere, è necessaria una certa “prevenzione”. Inoltre, un abbigliamento inadatto rende più difficoltosa e faticosa la guida. Quindi,a parte il casco che è obbligatorio, consigliamo di usare sempre guanti e giubbotto con le protezioni anche negli spostamenti di pochi chilometri; quando le percorrenze sono superiori consigliamo caldamente di indossare anche stivali, pantaloni con protezioni e paraschiena.
Casco: i più sicuri sono quelli integrali, seguiti da quelli con frontale apribile; quelli tipo “jet” in caso di caduta non proteggono a sufficienza. Il casco non deve essere troppo largo né troppo stretto: indossandolo deve comprimere leggermente le guance (altrimenti è troppo largo e in velocità tenderebbe a spostarsi; inoltre in caso di urto tenderebbe a ruotare attorno alla testa) ma non deve comprimere la fronte altrimenti dopo un poco comincerebbe a dare fastidio o addirittura a far male. Tieni presente che l’imbottitura (quella laterale) nel tempo tende a cedere e quindi la pressione iniziale sulle guance diminuirà.
Giacca/pantaloni: in pelle, meglio ancora se una tuta (divisibile o intera) con le protezioni, forniscono la miglior protezione. Anche i completi in tessuto tecnico (goretex, cordura, ecc.) con le protezioni vanno quasi altrettanto bene; inoltre sono più “facili” da portare rispetto alle tute e possono essere usati sia d’estate che d’inverno (con le imbottiture staccabili) in quanto consentono di indossare altri capi (maglioni, piel, ecc.) sotto di essi.
Stivali: devono essere comodi ma non larghi, ed avere le protezioni anche sulle caviglie.
Guanti: devono essere comodi ma non larghi, devono potersi chiudere bene ed avere le protezioni sulle nocche e nella zona del polso.
Paraschiena: è indispensabile anche se, specie d’estate, può dare un po’ di fastidio per il caldo; ma è solo questione di farci l’abitudine. Sono da preferire quelli che coprono tutta la colonna vertebrale, allacciati con bretelle e/o cinture con velcro.
Una volta che ti sei abituata a guidare protetta, non potrai più farne a meno; quindi è solo questione di abitudine e di superare l’impressione di essere “legata” che si ha quando si indossa l’abbigliamento tecnico le prime volte. Ricorda comunque che l’abbigliamento non deve assolutamente impedire i movimenti del collo e deve limitare solo molto parzialmente gli altri.
CONTROLLI SULLA MOTO
Pressione gomme: ogni 15/20 giorni controlla la pressione delle gomme, rigorosamente a freddo e con moto rimasta all’ombra. Il valore della pressione per la gomma anteriore e posteriore è riportato sul libretto di uso/manutenzione e, di solito, su un adesivo applicato sul forcellone o sul telaio. Una corretta pressione delle gomme è fondamentale per la sicurezza di guida.
Livello olio motore: ogni 1000 km controlla il livello dell’olio motore attraverso l’apposito indicatore di livello presente sul carter. Per avere un’indicazione esatta è necessario tenere diritta la moto, altrimenti sull’indicatore non si vede niente. Il livello dell’olio deve trovarsi tra la linea del minimo e quella del massimo. Se il livello è al minimo è possibile comunque utilizzare la moto per brevi spostamenti e tenendo il motore a bassi giri, in modo da poter andare anche dal meccanico a fare un rabbocco.
Lubrificazione della catena: ogni 500/600 km controlla la lubrificazione della catena: non deve essere secca (altrimenti si rovina) ma neanche sgocciolare olio o grasso (che altrimenti finisce sulla gomma posteriore con le conseguenze del caso). Ricordati che se si prende la pioggia la catena si “lava” e quindi deve essere lubrificata più frequentemente.
Benzina: è buona norma fare rifornimento quando si accende la spia della riserva, senza attendere troppo. Quasi tutte le moto fanno almeno 40/50 km in riserva però è meglio non fidarsi. Quindi, quando si accende stabilmente la spia, fai rifornimento al primo distributore.
CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA GUIDA
Qualche regoletta derivata dall’esperienza:
1. Per guidare bene una moto ricorda sempre che tu sei il pilota e lei il mezzo; quindi tu DEVI guidarla e non farti semplicemente portare.2. Le moto odierne hanno limiti molto alti che un pilota normale ben difficilmente riesce a superare, almeno su strada aperta al traffico: per cui ricordati che il limite sei tu con le tue capacità.
3. A tutte le moto bisogna sempre dare del “lei”, specie se sono potenti; è il miglior sistema per evitare spaventi (se va bene).
4. Nella guida su strada aperta al traffico, con tutte le insidie che presenta, una certa dose di sana DIFFIDENZA spesso fa la differenza tra una bella gita e una gita finita male.
5. Evitare di passare con le gomme sulla segnaletica a terra: con il bagnato e con il freddo è paragonabile al ghiaccio.
6. Mai cercare di emulare piloti più esperti quando tirano, specie su strada aperta al traffico: l’errore è sempre in agguato per tutti, ma loro hanno più esperienza di te.
7. Non seguire pedissequamente le traiettorie di chi ti precede ma ragiona sempre con la tua testa: così un suo errore non sarà anche il tuo.
8. Ricordati che le gomme, per garantire la massima aderenza, devono avere una certa temperatura (che varia da gomma a gomma): non fare mai pieghe esagerate con le gomme fredde in quanto è il sistema più sicuro per cadere.
Adesso accendi la moto, metti la 1° e parti.
Ricorda che in moto le condizioni dell’asfalto sono determinanti per la guida: non è come in auto. Un asfalto liscio, rovinato o umido, che in auto quasi non si nota, in moto può avere serie conseguenze in caso di una brusca frenata o di una curva affrontata a velocità eccessiva. Quindi è necessario valutare continuamente le condizioni della strada e adeguare la guida ad esse; più sono brutte e più la guida deve essere morbida e tranquilla, evitando soprattutto manovre brusche e pieghe non adeguate: così facendo, con una guida adeguata, su una moto stradale riuscirai anche a viaggiare su strade innevate.
Durante la guida guarda principalmente in avanti ed evita di guardare appena davanti alla ruota anteriore: altrimenti rischi di vedere solo all’ultimo momento eventuali ostacoli o pericoli. Quindi guardare principalmente in avanti e controllare sempre se vi sono sabbia o ghiaia, oppure striscie o macchie di olio o gasolio: finirci sopra, specie in caso di frenata o in curva significa una caduta quasi certa.
Cerca sempre di adeguare la velocità al tipo di strada e alle condizioni di traffico, in modo da non dover frenare troppo bruscamente: ricorda che una moto non può frenare come un’auto, specie alle basse velocità. Inoltre molti automobilisti non guardano mai lo specchietto e spesso non mettono le frecce quando cambiano di direzione (oppure le mettono troppo tardi). Quindi mantieni sempre una distanza di sicurezza dalle auto che ti precedono e, quando devi effettuare un sorpasso, assicurati che non ci siano strade laterali, piazzole o accessi privati nelle immediate vicinanze: il rischio che l’idiota di turno giri senza mettere la freccia o che uno si immetta sulla strada su cui ti trovi senza guardare è sempre molto alto, specie nei centri abitati.
La moto dà la massima adrenalina nelle curve: è qui che la moto da maggiormente la sensazione della strada e dove la tecnica del pilota è indispensabile (al contrario dell’auto) per la buona riuscita dell’operazione. Per fare bene una curva bisogna innanzi tutto, nel tratto che la precede, cercare di valutarne il raggio di curvatura, la qualità del fondo stradale, eventuali ostacoli, ecc. Fare una curva significa fare tutta una serie di operazioni in sequenza e con un certo tempismo: quindi richiede pratica.
In curva, non bisogna mai aggrapparsi al manubrio, in quanto si fa ondeggiare la moto e questo causa difficoltà di inserimento, errori di traiettoria, percorrenza difficoltosa e uscita molto larga. Quindi tenere le braccia abbastanza rilassate, leggermente piegate e non distese, e la presa sul manubrio leggera; questo vale ovviamente anche per i rettilinei.
Una volta valutata la curva, rallentare la velocità e scalare le marce necessarie. Il rallentamento dipende generalmente dalla velocità con cui si arriva e dal raggio della curva. Se si arriva piano, spesso è sufficiente scalare marcia senza frenare per avere la velocità corretta di inserimento. Nel caso di frenata, ricordarsi che il 90% dello sforzo frenante è fatto dal freno anteriore e che quello dietro deve essere utilizzato solo per stabilizzare il posteriore, che durante la frenata si alleggerisce notevolmente per il trasferimento di carico sull’avantreno. Azionare i freni progressivamente, non con uno strappo secco: c’è il rischio di bloccaggio delle ruote con conseguente perdita di aderenza e di controllo della moto. Nei primi tempi, nella fase di frenata è consigliabile avere la moto diritta o comunque poco inclinata. Quando si ha un po’ di pratica e sensibilità sui freni è possibile eseguire delle buone frenate anche con moto molto inclinata; in questa situazione, a seconda della moto e delle gomme, si può verificare il “raddrizzamento” della moto, il che significa un netto allargamento della traiettoria, in genere molto poco gradito. Ricordati che per eseguire “staccatone” da GP ci vuole molto esperienza e che su strada non è il caso di farle.
La marcia utilizzata per compiere la curva deve essere adeguata a mantenere il motore in un arco di funzionamento ottimale e che garantisca una buona ripresa fuori dalla curva. Ad andatura tranquilla il contagiri non deve andare sotto 3000/4000 nei bicilindrici, per evitare strappi e vuoti in ripresa; nei 4 cilindri si può andare più bassi perché i motori sono più fluidi ma non lo consigliamo perché la ripresa ne sarebbe troppo penalizzata. Con una moto 2 tempi, non scendere sotto la metà dei giri massimi.
Queste raccomandazioni sono valide soprattutto in montagna. Una volta presa la mano con la moto il contagiri non lo guarderai più e guiderai ad orecchio.
Generalmente cerca di evitare di dover cambiare marcia in curva: non è pericoloso, però i semplici movimenti “tiro frizione, scalo, accelero” variano l’impostazione; inoltre, quando si trova con la frizione staccata, la moto tende ad allargare in quanto viene a mancare il freno motore.
Entrare in curva alla velocità adeguata è essenziale per un ottimo inserimento, una buona percorrenza e per uscire non troppo larghi: nella frenata si irrigidiscono le braccia per contrastare l'avanzamento del busto e due stecche di biliardo non ti permettono di gestire al meglio il manubrio; quindi è preferibile decelerare a moto diritta prima di effettuare l’inserimento nella curva. Una frenata ritardata o un inserimento in curva a velocità eccessiva, oltre a rendere più difficile la percorrenza, può inconsciamente causare apprensione, la quale, in genere, fa irrigidire le braccia, con il risultato di non riuscire ad immettersi nella giusta traiettoria e di non piegare. Quando ti accorgi di fare questo errore, concentra l'attenzione sui muscoli delle braccia e cerca di rilassarli, aiutali flettendo i gomiti in modo che a lavorare maggiormente siano gli addominali e i dorsali.
L’impostazione e l’inserimento nella curva deve avvenire senza superare la linea di mezzeria; questa è una regola che è sempre utile e sicura tener presente. Inoltre ricorda di non andare subito alla corda, perché è il sistema giusto per uscire troppo larghi invadendo la corsia opposta. In genere, salvo curvoni a raggio costante, non è redditizio neanche fare una curva con una traiettoria simmetrica in entrata e uscita. Ritarda invece la chiusura della curva in modo da raggiungere il punto di corda non in centro curva ma un po’ più avanti, verso l’uscita: in questo modo avrai una traiettoria di uscita più chiusa e quindi più sicura, non invaderai l’altra corsia, potrai accelerare prima e di più perché la moto si raddrizza prima.
Quando si esce o si sta molto a destra, fare attenzione al brecciolino; ricordati inoltre che in piega occupi molto più spazio rispetto alla posizione verticale. Evita quindi di dover correggere bruscamente la traiettoria con evidente danno della stessa, di finire con le ruote sulla riga bianca o troppo vicine al ciglio, altrimenti ti ritroverai a dover evitare qualche specchietto o falciare un po’ d’erba; quindi occhio agli ingombri e usa gli specchietti come punti di riferimento, dove passano loro passa tutta la moto.
Percorrenza della curva: una volta stabilito che l'asfalto è buono e pulito, evita di guardarlo e cerca sempre la fine della curva, seguendo il punto massimo visibile, che può essere delineato dalla riga bianca, dal ciglio della strada o dal guard-rail: questo ti aiuta a mantenere la traiettoria. Se invece ti concentri di più su quello che hai sotto le ruote inevitabilmente ti ritrovi a correggere la traiettoria perché non hai più un punto di riferimento che ti aiuta a mantenere la stessa.
Premere dolcemente sulla pedana a sulla manopola interne alla curva ti aiuta a controllare il peso e a indirizzare la moto, importante è guidare con tutto il corpo, non solo con le braccia, che fondamentalmente devono dare solo la direzione al manubrio, spostando leggermente il proprio peso, la moto risulterà più leggera.
Per spostare il corpo sulla moto in curva fare leva sempre sui piedi e non sulle mani; i piedi, in curva, devono toccare le pedane con le punte in modo da consentire un veloce ed agile spostamento del corpo, cosa altrimenti non fattibile (o molto più lenta) se sulle pedane si appoggiano le piante, in quanto si obbliga la schiena ad una curva che impedisce di usare gli addominali e tenere le braccia morbide.
Quando avrai esperienza potrai impiegare la tecnica mista di usare la punta del piede sulla pedana esterna e la pianta su quella interna, in quanto con la pianta si fa più forza che con la punta e non si rischia di scivolare.
Anche la posizione della testa è molto importante: se segue l’inclinazione del corpo, hai una visione distorta di quello che ti viene incontro e la piega non ti riesce; cerca sempre di tenerla il più perpendicolare possibile al terreno. Passato il punto di corda, che è il punto massimo di piega, accelera progressivamente: questo ti aiuta a mantenere la traiettoria perché la moto tende a schiacciarsi (di più sul posteriore) e non si muove da dove hai messo le ruote, decelerando si ottiene esattamente l’opposto, la moto si rialza e non mantiene la direzione. Comunque l’accelerazione deve essere progressiva, specie con le marce basse, altrimenti l’avantreno si alleggerisce troppo e la moto allarga la traiettoria di uscita; in certi casi, con moto potenti, si potrebbero verificare impennate oppure, o strada non in buone condizioni, sbandamenti o scivolamenti del posteriore quando la potenza alla ruota è superiore all’aderenza.
Questa fase della curva è la più delicata: quasi sempre le cadute avvengono dal punto di corda in avanti.
Evita sempre di tagliare le curve, specie in caso di scarsa visibilità: è una pessima abitudine, molto pericolosa e che rende la guida sporca. Le curve è meglio farle tutte, è un’ottima palestra e, per esempio, ti eviterà di dover rientrare nella tua corsia all’improvviso perché l’altra corsia è occupata, sbagliando inevitabilmente anche la curva successiva.
In genere le strade di lago o di fondo valle sono le più belle, hanno poche curve che chiudono improvvisamente, offrono curve costanti ed una buona visibilità, specie dal lato a valle. Le consigliamo per imparare, migliorarsi, allenarsi. Anche degli amici di provata bravura possono essere un’ottima scuola; però attenzione, sbagliano loro, sbagli tu! E poi, può spaventare vedere quello che poi dovrai fare tu.
Capita di dover frenare in curva, per evitare, correggere, fermarsi: usa il freno anteriore, si può e si deve frenare anche in maniera abbastanza decisa, l’importante è accompagnare il freno, in maniera da non far bloccare la ruota. Qualche pinzata progressiva è più efficace di una troppo violenta, in caso di necessità si usa anche quello posteriore, però con molta dolcezza, serve a stabilizzare la moto, evita di usarlo in discesa.
Comunque, quando ti accorgi di aver sbagliato, cerca di rilassarti al massimo e concentrati sull’errore e correggilo se possibile subito o evita di farlo nella curva successiva. La fiducia verso la moto è più importante di quella verso se stessi; la moto difficilmente tradisce, si tratta solo di capire i suoi limiti che spesso sono molto al di sopra dei nostri.
Come vedi le cose sono tante, speriamo di esserci ricordati tutto…
Se ti riconosci in qualche passaggio, prova mentre guidi a fare un po’ per volta la cosa che ti interessa, anche durante la piega. Importante è la velocità, più forte vai più veloci devono essere le tue reazioni, quindi prudenza, per andare forte c’è sempre tempo, riteniamo comunque che siano regole applicabili a qualsiasi tipo di moto, andatura ecc.
Un ultimo consiglio (questo è veramente un consiglio):
cuore sereno, mente libera e gas aperto.
Buon viaggio e a presto
Vitt DukDuk & Silvio57