Cari Bravi,
vi riporto qualche pensiero e qualche foto del giretto “Sant’Ambrogio con Cinghiale”.
Premetto che concordo con Ribelle che ha espresso dei dubbi circa il chilometraggio ( e non solo) del mio proposito, ma le motivazioni sono principalmente legate alla dipendenza (una forma di tossicodipendenza positiva
) non al fanatismo.
Comunque fanatismo, dipendenza o semplice minchioneria (opterei per quest'ultima
, non si tratta di coraggio come sostiene Robusto): il 7 dicembre in moto: 280 KM !!
La giornata è stata bellissima e mi ha ricaricato di good vibrations
che spero restino almeno per qualche settimana ancora.
Vi spiego meglio cosa mi ha spinto all’uscita in moto.
Ultimamente a Milano vi sono stati parecchi giorni soleggiati (cosa abbastanza rara per questi mesi in pianura padana) e i colori del paesaggio e del cielo erano come un richiamo forte ad uscire con il Griso, a godersi lo scorrere dei paesaggi, nonostante le temperature non proprio gradevoli.
Purtroppo le ultime settimane di novembre, per impegni lavorativi
, le avevo trascorse guardando il sole dalla finestra dell’ufficio o dal parabrezza dell’auto ma senza potermi prendermi il rischio di uscire in moto, di espormi anche ad un possibile stupido malanno .
Archiviata la chiusura di novembre, però dovevo assolutamente approfittare di queste giornate soleggiate per farmi una sgroppatina sul cinghiale e qualche curva
, manto stradale permettendo.
Il giretto l’ho accorciato, 280 KM in tutto effettivamente la stagione fredda ha richiesto una guida più lenta, attenta e controllata.
Causa temperature rigide ho deciso di rientrare prima del calar del sole, ma mi sono potuto godere circa 200 km di Val Trebbia, Val d’Aveto e Val di Nure con anche un passaggio di circa 30 KM in mezzo alla neve , da Santo Stefano D’Aveto fino a Ferriere, passando per il passo Tomarlo e dello Zovallo.
Il cinghiale si è comportato molto bene, forse il freddo non gli faceva raggiungere velocità elevate ma non sono sicuro se fosse il bicilindrico di Mandello o il mio polso collegato alle “estremità” infreddolite
.
Al mattino alle nove con circa 3 gradi, nel tratto di provinciali per raggiungere Piacenza mi sono preso qualche spavento per via dell’asfalto molto freddo e di qualche auto che manovrava in libertà (figghi di b…..
) : il posteriore un paio di volte è partito ma ho subito recuperato e quindi fino a raggiungere Bobbio ho guidato molto attento, calibrando il gas, l’uso dei freni e soprattutto l’ingresso in qualche rotonda viscida.
Dalle 11;30 sono ripartito da Bobbio in direzione Santo Stefano D’aveto, dopo essermi scongelato con una cioccolata calda e gironzolando per le vie del centro sempre molto caratteristiche e ravvivate dal mercatino del sabato.
La strada era già scongelata ma, sempre con molta prudenza, non permetteva di godersi le curve.
In compenso gli occhi erano appagati dal paesaggio percorrendo la Valle del fiume Aveto con un panorama molto bello immerso tra costoni rocciosi e boschi di varie colorazioni. Da segnalare la differente situazione del manto stradale tra i tratti al sole che erano scongelati e di mille colori e i tratti in ombra con ancora il nevischio ai lati della strada e ogni tanto diversi rivolo d’acqua trasformati in ghiaccioli che si vedevano pendere ai bordi della strada in punti più coperti e freddi.
Diciamo che l’assenza di auto è stata la caratteristica positiva dell’uscita: chi è quel pirla che va fuori, e soprattutto in moto, per Sant’Ambrogio?
Presa la direzione per Santo Stefano D’aveto e il passo del Tomarlo iniziava la salita fino a quota 1.500 metri e, con il sole che aveva pressochè asciugato tutte le strade, ho potuto trotterellare in mezzo alla neve senza particolari preoccupazioni.
Avevo notato il cartello di divieto di circolazione senza catene ma mi sono chiesto se vale anche per le moto e per i Giargiana
? La discesa verso Ferriere è stata una specie di preparazione per l’Elefantreffen in quanto i cumuli di neve erano notevoli (non si vedevano i guard rail
) e in parti di strada erano presenti piccole lastre di ghiaccio (bastarde!!). Insomma con le chiappe un poco strette ho percorso a trenta orari una ventina di chilometri fino a ridiscendere a quota 500 metri e spuntare nella Valle del Nure.
Si erano fatte le 14;00 circa, il sole continuava a splendere, la temperatura era di circa 12 gradi e le strade erano perfette per farsi qualche sgroppata a dovere con tanto di pieghe
.
Ho prima ripulito un poco il Griso dal sale che l’aveva ricoperto tutto (potrei proporre a Benedetta Parodi la ricetta del “ Cinghiale al sale”) e mi sono goduto il rientro verso Piacenza percorrendo la valle del Nure, immaginando come se fossimo nuovamente un gruppetto di cinghiali capitanati da Criminal, BB e Corsaro e io un poco più indietro…. ma si sa, io ho la 850 (l’errore di fabbrica...). No scherzo, è che ognuno ha i suoi limiti e io mi accontento di chiudere il gruppo
.
In conclusione, è stata una bella giornata archiviata nella memoria ram (così da poter essere velocemente richiamata nei prossimi giorni) .
Mi spiace che nessuno del gruppo abbia preso parte al giretto, ma ripensandoci i rischi di scivolata e il freddo erano alti.
Ho comunque pensato anche a voi e sicuramente queste strade le potremo ripercorrere tutti assieme con la buona stagione.
Non ho pranzato alla trattoria del Papa, diciamo che ho pranzato in sella per godermi le ore di sole:anche questa esperienza mancata sarà un’occasione per sederci tutti a mangiare e raccontarci quattro storie.
Vi faccio in anticipo gli auguri di buone feste a voi e ai vostri cari.
Non potrò partecipare alla cena di Natale e ci vedremo con l’anno nuovo.
Saluti a tutti
Luca
P.S. arrivato a casa ho lavato il Griso, ricoperto di cera con tanto di copertina, così da lasciarlo dormire aspettando il risveglio dal letargo invernale.
Una breve sosta dopo la prima "derapata" sul viscido per riprendermi dalle imprecazioni all'automobilista allegro e selezionare la mappatura del motore "viscido".
Il Cinghiale alla Madonnina del Roccione (si vede poco è a sinistra dell'edicola votiva). IL paesaggio è spettacolare
Il Passo del Tomarlo: sole spettacolare che fa sbrilluccicare il Cinghiale
Tanta neve, inizia la discesa, ops non ho le catene!!
Sosta meritata a Bettola, con dietro il campanile. Griso e cavaliere molto contenti!!