Premetto che sarà un pippone.. mi va di scrivere un po'..
Non è un male che in sesta arrivi in modo relativamente "facile" al limitatore, vuol dire che il motore si può sfruttare tutto anche col rapporto più lungo (benché mediamente la Griso, in tutte le cilindrate, sia una moto dai rapporti piuttosto "corti").
Anche la mia (8V ultima serie, quindi con taglio alimentazione a 8000 giri, mentre le prime arrivavano quasi a 8.500) in sesta arrivava tranquillamente al limitatore.
Per quanto riguarda la velocità di punta.. le differenze tra due mezzi "uguali" (perché uguali uguali non lo saranno mai..) possono dipendere da molti fattori (ovviamente parlo di differenze di almeno 10 km/h, perché fino a 5 km/h la questione è di fatto trascurabile).
La velocità di punta in ogni caso, per lo più, è legata alla potenza massima del motore (non sto a riportare formule teoriche di scarso interesse pratico).
A differenza delle auto infatti, fattori come massa e aerodinamica contano meno, per motivi intrinsechi alla tipologia di mezzo e alla presenza del conducente che nel caso della moto chiaramente influenza tantissimo sia la massa totale che il cx aerodinamico.
Questo per dire che due moto "uguali", entrambe portate al regime di potenza massima con il rapporto più lungo (nel caso della Griso in sesta marcia), se manifestano differenza di velocità massima superiori a 10 km/h, la più lenta molto probabilmente ha "perso potenza", e questo può dipendere da molti fattori:
- motore notevolmente obsoleto e/o usurato (in parte o nella totalità dei componenti, specie i principali, incluso organi di trasmissione);
- filtro aria in scarse condizioni di efficienza;
- carburante diluito;
- corpi farfallati sporchi;
- bobine difettose;
- ecc. ecc.
A questo proposito, condivido una riflessione che facevo tempo fa con amici a proposito di modelli di auto che con trasmissioni assolutamente uguali (in particolare i rapporti del cambio), vedevano sensibili differenze in termini di velocità di punta.
In condizioni teoriche ideali, senza dissipazioni di potenza di alcun tipo, la velocità massima, a pari motore e regime massimo raggiungibile, "dovrebbe" essere determinata soltanto dai rapporti (in particolare i finali) e aerodinamica.
Nella realtà però, avere meno potenza, anche con tutti gli altri requisiti soddisfatti, fa si che le dissipazioni aumentino in modo importante lungo la filiera che va dall'albero primario alle ruote.. in soldoni quindi, il vero scopo della potenza del motore, è quello di "sentire meno" le dispersioni fisiche dei vari "passaggi" dall'albero motore alle ruote.
Chiudo con un esempio assolutamente non velleitario ma puramente "spannometrico":
2 moto (moto 1 e moto 2) con identico motore, stessa massa totale, stesso cambio e trasmissione finale, arrivano entrambe al limitatore settato dalla centralina a 8.000 giri/minuto con la marcia più alta;
la moto 1 eroga 100 cv alla ruota (115 all'albero), la moto 2 ne eroga invece 120 (sempre alla ruota, con 140 cv all'albero);
per ipotesi si consideri che il regime di potenza massimo coincida con quello in cui il limitatore taglia l'iniezione;
per entrambe le moto, il motore (identico) gira allo stesso regime, ma sulla moto 2 sviluppa più potenza, quindi dall'albero alla ruota (posteriore), pur perdendo naturalmente una certa percentuale di cavalleria, vede una rotazione (velocità angolare e quindi anche tangenziale) più elevata, e risulterà più veloce (attenzione.. non "molto" più veloce, grosso modo direi di circa 15 km/h), proprio perché parte con un surplus di potenza nonostante tutto il resto sia uguale (aerodinamica, cambio, trasmissione, ecc.).
Ciao!