Discolo: ->
(non si sa mai, fa sempre bene in maniera preventiva
)
Puristi: scusate alciune improprietà, si fa per semplificare...
Precarico: è la forza con cui si caricano le due estremità della molla ad ammortizzatore (o anche forcella) scarico. Se prendi l'ammortizzatore smontato in mano e provi a spingere senti una certa resistenza che è appunto il precarico. Se la forza che applichi alle estremità supera il valore del precarico l'ammortizzatore comincia a muoversi. ATTENZIONE: una volta superata questa soglia di intervento è la costante elastica della molla (espressa in kgf/cm o N/cm o comunque forza/lunghezza) a regolare il moto della sospensione. Il che vuol dire che avoja de strizzà, una molla moscia rimane moscia. Se la moto si muove a qualsiasi sollecitazione sull'asse verticale (buca, frenata etc etc) probabilmente c'è poco precarico, ma se si muove troppo con sollecitazioni grandi bisogna metter una molla con costante elastica maggiore. Con troppo precarico sulle piccole sconnessioni la moto non si muove e risulta poco confortevole. Se prendi un'avvallamento grosso (dosso artificiale) o un'avvallamento dolce ma a velocità elevata (autostrada) la sospensione fa tutta la sua corsa fino al fondo corsa (per l'appunto), che è un gommino messo in fondo al componente scorrevole della sospensione (il cilindro in cui scorre il pistone dentro al mono, quelloo che è dentro alla molla) per evitare un contatto metallo-metallo con conseguente sbriciolamento del tutto. In pratica funziona come i respingenti dei treni, però il suo intervento è comunque molto brusco. Raramente la molla va a pacco, prima interviene il gommino di fondo corsa...
Un simpatico effetto del precarico è la regolazione dell'altezza da terra, poichè in pratica regola l aposizione di riposo della molla. Variando le altezze da terra anteriore e posteriore si può giocare con l'avancorsa, parametro fondamentale per determinare la maneggevolezza di una moto, ma anche molto critico. Basta una variazione piccola di questa grandezza e la moto cambia comportamenteo in maniere notevole. Un'alternativa alla regolazione del precarico per variare l'avancorsa e lo sfilamento degli steli della forcella, che però abbassa la moto, con annesse strisciate di cavalletto / collettori / pedane.
Piccolo OT: per una serie di motivi cinematici nelle sospensioni più i bracci di leva sono lunghi migliore è il funzionamento perchè c'è una minor variazione di passo (forcellone moto) e carreggiata (automobili). Le sospensioni Mc Pherson costano poco ma hanno dei bracci molto corti per problemi di ingombro (la maggior parte delle vetture che le adottano hanno il motore anteriore trasversale e la trazione anteriore), mentre in formula uno si fa di tutti per allungare i bracci in maniera da variare meno possibile gli angoli della ruota lungo la corsa della sospensione. Per le moto mettete accando una moto col CA.R.C ed una biemmepupù col paralever: quella con le tette ritte ha un forcellone "normale" come una moto con la catena, quella con le tette cadenti ha un rombo con 4 bracci circa uguali. Durante l'escursione della ruota il passo della Guzzi rimane circa invariato perchè l'arco di cerchio lungo cui si muove la ruota ha un raggio (l'interasse del forcellone, appunto) piuttosto grande, mentre quella dell'elica si scorcia come un soffietto. unite a questo il mancato affondamento dell'anteriore in frenata e capite come mai è difficile abituarsi alla guida di un siffatto mezzo. De gustibus...
Fine OT
85 kg: in realtà la forza che il vostro nobile culo esercita sul mono non è diretta proprio sull'ammortizzatore, ma è moltiplicata per il rapporto tra i bracci della ruota e del mono rispetto al punto di attacco del forcellone. Banalmente se il forcellone è di 50 cm e l'ammortizzatore (suppostoper semplicità senza leversimi progressivi) è ancorato a 10 cm dal fulcro i vostri 85 kg diventano 85 x 5 kg che caricano l'ammortizzatore. Supponendo per semplicità che la costante elastica della molla sia 85 kg/cm l'ammortizzatore senza precarico si scorcia di 5 cm (un'enormità, è quasi tutta la corsa). Se la costante elastica è 170 kg/cm l'ammortizzatore si scorcia di 2.5 cm e così via. Dando un certo precarico alla molla si può compensare questo scorciamento, in maniera tale che la moto comincia d abbassarsi quando lo vogliamo noi. La regolazione del precarico si fa fondamentalmente valutando di quanto si abbassa la moto salendoci sopra rispetto alla condizione scarica (regolazione del sag, vedi i link postati a Gudio prima). Ecco uno dei motivi per cui il precarico va regolato in base a quanto caricate la moto. Caricando zavorra e bagagli per una settimana di ferie è bene dare un bel po' di precarico per evitare che la moto si abbassi troppo (variazione avancorsa, ridotta luce a terra, rischio fondo corsa etc etc). La presenza dell'articolazione progressiva sul Griso rende la sospensione posteriore più graduale nel suo intervento, aumentando il confort e la tenuta di strada. IMHO: nessuna molla progressiva può sostituire una buona articolazione a parità di qualità dell'ammortizzatore. Ecco perchè su molte moto giappe che hanno perso il link per motivi di costo o per scelte progettuali (ER-6) la sospensione posteriore ha MOLTO bisogno di un trapianto.
Riassumendo:
precarico -> posizione di "neutro" della moto, altezze da terra, soglia di intervento della molla
costante elastica -> rigidezza della molla, moto oscillatorio della sospensione
Facile no?
No.
Perchè nelle sospensioni - per fortuna - c'è anche un elemento smorzante idraulico, che ha lo scopo fondamentale di ridurre il numero di oscillazioni necessarie a riportare la moto in equilibrio e non farla assomigliare ad un cammello che cammina (ci siete mai stati sopra?). Giusto per dare una infarinatura: se si cambiano le molle ad una sospensione aumentandone la costante elastica è necessario un intervento che aumenti la frenatura idraulica, altrimenti il numero delle oscillazioni di cui sopra tende ad aumentare e risiamo punto e a capo: moto che va dove vuole. Aggiungiamo a questo il fatto che avantreno e retrotreno devo parlarsi e va da se che gli interventi sostanziali devono essere fatti "in coppia".
C'è qualcuno che vuol parlare della scorrevolezza della sospensione (in particolare della forcella) e dell'importanza di farle lavorare piuttosto che lasciarle impiccate? Io ciavrei un certo impegno... tipo cenare!