[dal post su Ag di cui sopra]
"Re: Affidabilitá motore Guzzi 8V
da manhaus71 » gio ott 06, 2011 1:16 am
Nivola95, non so rispondere ai tuoi quesiti perchè non conosco il motore 8v, però, alla luce delle tue considerazioni, una cosa mi viene da dirla: STRANO che in Guzzi abbiano fatto un motore a 4 valvole per cilindro con l'asse a camme che si usura precocemente e con una pressione esagerata sui i bilancieri!!! "
V65 Lario & V35 Imola II.
Chi ha progettato il motore 8V non sa nemmeno cosa sono quelle due moto. E si vede, perchè sono ricaduti negli stessi errori, ovvero massa eccessiva dell'equipaggio mobile (valvole, bicchierini e bilancieri) che implica l'utilizzo di molle dure per non sfarfallare, ma che innalzano la pressione di contatto a livelli non accettabili, specialmente se si pensa di risparmiare su materiali e trattamenti termici. Se facessero dei trattamenti superficiali tipo DLC - costosi ma comunque industrializzabili - sulle camme e sui bilancieri potrebbero risolvere il problema senza variare la geometria dei pezzi (= non buttare via stampi nè stock di magazzino). Hanno voluto girare alti alla ricerca di cavalleria ma hanno fatto delle scelte tecniche (distribuzione "ibrida", che ha una massa degli equipaggi mobili decisamente più alta di una ad albero a camme in testa o di una aste e bilancieri) che in cascata portano ai problemi di cui sopra. Teniamo conto che sul nostro motore ci sono dei vincoli extra-tecnici che non rendono possibili certe scelte (una cartella di distribuzione tipo ducati messa in posizione frontale è brutta e penalizza il raffreddamento, mentre messa in posizione posteriore interferisce con le ginocchia), per cui non c'erano grandi alternative a quanto in effetti è stato fatto, almeno a livello concettuale (ed infatti è la stessa scelta fatta per l'attuale boxer 1.200 di quella marca lì, no, non la Subaru
). Come si dice dalle mie parti "si son caati nelle mutande" nella realizzazione, cedendo inoltre alle pressioni dell' ufficio acquisti - che in piaggio ha sempre contato molto - per risparmiare sui materiali. Il patatrac era inevitabile, o quanto meno se ne sentivano le avvisaglie da molto prima che iniziasse la produzione.
Ora, noi nostalgici del caro vecchio 2V, vedendo cosa fa MPC con quella architettura sfruttando l'esperienza sia dei Meccanici (con la M maiuscola
) nostrani che di quelli di oltreoceano (i motori NASCAR sono ad aste e bilancieri) potremmo anche pensare che 4V sono sufficienti per un intero motore e tutto sommato a un centinaio di cv ci sarebbero potuti arrivare lo stesso, anche senza tirare in ballo imbarazzanti eredità di motori tutto sommato fallimentari dal punto di vista dell'affidabilità.
Ma quando quella che dei GENI del marketing hanno identificato come la concorrenza propone da anni un motore 4V la scelta di mantenere la care vecchia ed affidabile architettura non è più stata praticabile.
E dire che avevano il VA10 in casa da mettere a punto, altro che essere costretti ad estremizzare i componenti della distribuzione per rispettare gli ingombri e doverci far stare 4V. E' mancata la volontà a livello dirigenziale di dare un taglio netto. D'altra parte va tenuto conto che piaggio aveva acquisito Moto Guzzi da un paio di anni da Beggio, quindi di fronte alla scelta tra "arrangiare" un motore utilizzando una base affidabile e ricercare prestazioni nella maniera più semplice ed industrializzare un motore completamente nuovo ha scelto la via a più basso rischio. A volte certe scelte si pagano, ma servirebbe anche l'umiltà di chiedere dei consigli a chi i motori li smonta per portare a casa la pagnotta, invece di sentirsi dei semidei rinchiusi in open space permanentemente congelati da condizionatori ipertrofici...