Ciao a tutti,
ieri, per la prima volta con la Griso, ho rischiato seriamente di tornare ad assaggiare l'asfalto.
Per questo motivo ho pensato che può essere interessante un topic dove ognuno di noi possa raccontare i propri "quasi incidenti", in modo che gli altri utenti, leggendo tali "storie", possano trarre spunti di riflessione e magari, perché no, farne tesoro.
Passo dunque alla mia recentissima esperienza.
Premessa: se fossi andato per terra, benché come leggerete ci sia stato un "agente esterno" non da poco, la prima causa sarebbe stata senz'altro l'eccessiva velocità del sottoscritto (fossi stato nei limiti, avrei potuto frenare ed arrestarmi in tempo in ogni caso).
Comunque..
Zona semi-urbana (limite 60 km/h), imbocco un tratto a senso unico allegramente ma neanche troppo stando bene attento alla presenza (o meglio assenza) di mezzi di qualunque tipo in marcia o di pedoni.
Dopo una semi-curva a destra ecco due ciclisti
Primo pensiero del sottoscritto: "Mi hanno sicuramente sentito, si metteranno in fila indiana o al massimo in parallelo ma sul margine sinistro". Errore: mai pensare che altri possano pensare come te.
Quello più a destra mantiene la destra.. l'altro.. si sposta tutto a sinistra!
A quel punto (ma ormai sono a pochi metri), do un colpo di clacson e decido di passarvi in mezzo.. ma all'ultimo quello che si era "buttato" a sinistra riconverge verso il centro!!!
Con il freno anteriore ormai "tirato" mi butto a sinistra sbandando..
A sinistra della strada c'era un marciapiede (con gradino) ma prima una fossa parallela alla strada stessa (larga circa 25/30 cm).
Sfioro con la spalla destra il maledetto ciclista e vado con la gomma anteriore in tale fossetta con lo sterzo che accenna a chiudersi..
Grazie (credo) al peso della moto e al baricentro basso riesco a contenere la sbandata (la ruota dietro non ha ballato nè "singhiozzato") e grazie al manubrio alto (con i semi chissà come sarebbe andata..), riesco a controllare anche l'anteriore e a fermarmi senza cadere (soprattutto) nè a far danni alla moto (e qui sono stato fortunato perché temevo proprio di aver toccato allo scalino del marciapiede con il cerchio o il disco freno sinistro, se non addirittura con i collettori o lo scarico..).
Ho spento la moto e mi sono letteralmente "divorato" il ciclista..
a freddo, ho pensato di aver davvero esagerato, ma vedendolo giovane mi si è accentuato ulteriormente il sentimento di rabbia.. e magari gli suonerà da lezione per il futuro (poteva farsi male anche lui).
Sono ripartito ma per tutto il giorno ho ripensato a tale episodio.
Sono uno che pensa sempre.. e non solo per esperienze passate (purtroppo o per fortuna).. penso sempre quando parto di cercare di tornare a casa nello stesso stato (magari con centinaia di moscerini su moto, casco e giubbotto..).. eppure capita l'attimo irrazionale, l'episodio che ti ricorda che non puoi calcolare proprio tutto, benché (lo ripeto) andando a 20/30 km/h in meno sarebbe stata una manovra completamente diversa (in positivo).
E poi la sera vicino alla moto, mentre la ripulivo e la controllavo in toto come sempre.. parlandole sottovoce e scusandomi quasi per il rischio fattole passare.. ecco "nascere" un sorriso segreto e silenzioso ma allo stesso tempo intenso insieme a lei.. perché in fondo, un pericolo scampato.. è quasi meglio di non averlo mai vissuto