Guido Moto Guzzi da poco, solo cinque anni, eppure da quel settembre 2006 la mia vita è cambiata radicalmente. E’ cambiata anche la mia Guzzi, prima era una Nevada 750 ora un Griso 8V. Già un cambiamento così radicale di tipo di moto dovrebbe ai “normali” far pensare: “come si fa a passare da una custom con meno di 50 CV tutta volta al tranquillo mototurismo a una naked capace di far vibrare l’anima anche in pista?”. E’ la stessa domanda che mi sono posto anche io nel momento in cui avevo preso la decisione di comprare il Griso e mi sono dato l’unica risposta possibile: “Sono un guzzista!”. Questa consapevolezza mi ha portato a capire che analizzare con normale e lucido pensiero qualcosa di irrazionale è poco salutare per la mente…quindi non l’ho fatto. Vi invito, pertanto, a leggere queste righe con la mente sgombra dalla lucidità e dalla normalità; pensate che a questo mondo tutto è possibile. Se non siete in grado allora lasciate perdere non ne comprendereste il significato; se invece siete capaci di farlo allora preparatevi ad essere anche voi contagiati dalla “Psicopatologia del Guzzista” che vi porterà, vostro malgrado, a comprare una Guzzi e a farvi classificare come un altro “anormale” da familiari, amici e colleghi.
Partiamo da un concetto fondamentale: “Quello che rende speciale una Guzzi è il guzzista che la guida”. Credo che chiunque abbia partecipato alle Giornate Mondiali Guzzi 2011 tenute a settembre non possa che essere d’accordo con me. Una manifestazione resa speciale, più che dall’organizzazione dell’evento, dai 30.000 Guzzisti presenti provenienti da ogni angolo del mondo! Tutte persone meravigliose, capaci di gesti semplici ma allo stesso tempo meravigliosamente umani (come due guzzisti inglesi vogliosi di condividere con noi del pesce in scatola!); ma voi pensate che fra i 30.000 ce ne fosse almeno uno di mentalmente stabile (motoguzzisticamente parlando ovviamente!)? Solo per fare un esempio c’era chi girava in moto (una California) avendo il proprio cane con gli occhiali da motociclista e le zampe sul serbatoio!
Chiedete a chiunque di noi di raccontare un’aneddoto, un episodio motociclistico che lo ha visto coinvolto, e preparatevi a sentire qualcosa che non smettereste mai di ascoltare, preparatevi a ridere di gusto perché gli aneddoti comici sono senza dubbio i più numerosi.
Sfido qualunque guzzista che sia tale a definirsi “normale” vale a dire mentalmente stabile. Faccio autocritica prendendo in esame me stesso: io pensavo di essere assolutamente “normale”, mentalmente stabile, e deridevo i matti guzzisti per via dei loro atteggiamenti e delle vicende che raccontano…appunto pensavo di esserlo…mi sono ricreduto quando senza accorgermene mi ritrovo a guardare la moto, a parlare con essa, a passare più tempo a pulire lei che me stesso, a passare ore a lucidare gli scarichi; oppure quando mi capita, la notte mentre dormo, di sognare di salirci e capisco che è il momento di fare un giro perché la mia mente lo richiede come un fumatore con la sua sigaretta.
Questa vuole essere una raccolta di quegli aneddoti e di quelle persone di cui parlavo pocanzi. Lo scopo è far comprendere al “normale” cosa porta essere affetti da questo tipo di psicopatologia.
TUTTI I GUZZISTI SONO MECCANICI
Ogni guzzista crede fortemente di essere un ottimo meccanico! Questa è una cosa naturalmente ridicola: come può un avvocato, un medico, un farmacista, un impiegato delle poste, un poliziotto in pensione, essere un meccanico esperto in Moto Guzzi??!! Naturalmente non può; ma è uno degli elementi fondamentali (sintomi) che porta a comprendere come si possa arrivare alla patologia psicotica del guzzista!
Partiamo dal mio esempio: un pomeriggio mentre come al solito lucidavo il mio destriero già luccicante, mi viene in mente: “quasi quasi do una bella serrata alla bulloneria!!” E mi riempivo la bocca di questo termine meraviglioso “serraggio bulloneria” che faceva di me un gran meccanico! La moto dal suo faretto tondo mi guardava; quel luccicare, sicuramente prodotto dal Glassex lavavetri utilizzato per lucidarlo, mi diceva: “metti giù quelle mani razza di imbecille!”. Naturalmente non ascoltai il consiglio e giù di chiavino esagonale a serrare perni. Arrivo al motore e guardo i perni coperchio punterie; metto il chiavino sul primo e blocco con forza…troppa…sento il perno girare a vuoto…lo estraggo e con il perno sale anche tutta la filettatura del castelletto valvole!!! Rimetto il perno alla meno peggio! Metto in moto e la porto dal dottore….ehm…dal meccanico…quello vero! Ignazio, il vero meccanico, guardando la lacrima di olio trafilare dal perno, con la sua leggendaria dolcezza mi dice: “ma chedd cazz d’man non te le pot mitt in gul quann t’ venen st’ pnzir!!??” (traduzione: “ma quelle cavolo di mani non puoi metterle lì dove non batte il sole quando ti vengono certe idee??!!). Ignazio ha sostituito il castelletto con un lavoro che ha richiesto ore!
Una volta ad un raduno mi è capitato di leggere stampato su una maglietta: “Moto Guzzi! Facciamo di motociclisti meccanici dal 1921”…dopo la mia esperienza direi….MA VAFF…!!!
ENZO
Enzo è il nome di un carissimo amico conosciuto grazie al moto club. Guzzista da sempre proprietario prima di una Norge ora di una Stelvio. Enzo è un guzzista affetto da grave forma psicopatologica guzzistica! Fra i tanti episodi che lo hanno visto protagonista desidero raccontarvene due.
Una mattina tutti in gruppo si decide di uscire in moto, due ragazzi in sella a due Griso prendono il largo con la loro guida sportiva dando un po’ di distacco al resto del gruppo. Enzo decide di raggiungerli. Arriva ad una curva, oggettivamente pericolosa, la prende in velocità, non riesce a chiudere la curva, allarga troppo la traiettoria e cade rovinosamente rompendosi la clavicola e diverse costole. La sera eravamo tutti in ospedale e da solo si autodefiniva uno stronzo. Diceva alla moglie: “adesso basta con questa moto! Vendiamo la Norge…” la moglie annuiva illusa che la caduta avesse ridotto la psicopatologia ma Enzo non aveva ancora finito di parlare: “…compriamo la Stelvio!!”.
Il secondo episodio ha come ambiente l’officina di Ignazio, questo perché si sa…un guzzista se non è al lavoro e non è a casa, è sicuramente dal suo meccanico magari solo per prendere un caffè insieme!! Si chiedeva ad Enzo come andasse la Stelvio appena comprata e quali fossero le sue impressioni di guida paragonate alla Norge che aveva prima! La sua risposta fu: “La Stelvio è più…più…” non trovando le parole ha stretto i pugni e agitato le braccia come a voler significare la forza…credo che noi tutti proporremo alle maggiori riviste del settore motociclistico Enzo come collaudatore per il suo saper al meglio esporre le sue impressioni di guida della moto.
NICODEMO
Il caro amico Nicodemo non ho avuto l’immenso piacere di conoscerlo perché ci ha lasciato prima che io diventassi guzzista. Tuttavia poiché le persone vivono sempre nei cuori e nelle menti di coloro che li hanno conosciuti, è come se lo avessi conosciuto per via di tutte le vicende che lo hanno visto protagonista e che mi sono state raccontate. Nicodemo era un guzzista DOC. In quanto guzzista era anche lui affetto dalla psicopatologia guzzista: sono tanti gli episodi particolarmente divertenti che mi vengono in mente che lo riguardano.
Aveva montato uno stereo sulla sua moto con tanti amplificatori lo si sentiva arrivare non per lo scarico della moto ma per il volume della sua radio!! E si lamentava anche con Ignazio perché la batteria si scaricava in continuazione!
Era incredibile Nicodemo, una sensibilità incredibile quando guidava la moto, ne scovava tutti i difetti anche i più nascosti; una volta sosteneva che la pompa benzina fosse rumorosa. Come cavolo facesse a sentire la pompa della benzina a motore in moto nessuno lo sa…fatto sta che in effetti la pompa aveva un problema e gli venne sostituita. Credo che Nicodemo abbia il record come numero di garanzie effettuate sulla sua moto!
Un giorno la moto aveva non so quale piccolo problema. Un problema apparentemente irrisolvibile e anche la stessa Moto Guzzi a Mandello non sapeva più cosa rispondere. Nicodemo molto arrabbiato prende la moto e da Bari parte alla volta di Mandello!! Affronta un viaggio di 1000 km, arriva di fronte alla fabbrica suona e dice: “o uscite e risolvete il problema o incendio la moto davanti allo stabilimento!!”. Il problema venne brillantemente risolto in giornata!
Parlava sempre male della Guzzi e in particolar modo della sua moto Nicodemo, ma a chi gli diceva di cambiarla lui con gli occhi lucidi diceva: “MAI!!”.
RAFFAELE
Raffaele è un grande! In tutti i sensi sia fisici che morali!! Riesce a farti ridere raccontando episodi incredibili della sua carriera motociclista.
Non guidava Moto Guzzi ma si innamora del Griso! Pensa così di fare la lista nozze in una concessionaria Moto Guzzi! Da questo potete già comprendere quanto folle sia quest’uomo! Ha una guida che definire sportiva sarebbe assai riduttivo… quello che ho visto fare al lui con il Griso non pensavo si potesse fare con una moto del genere… non importa se la moto che ha davanti è una R1 Yamaha o un GSXR 1000 Suzuki…lui li DEVE superare!! E il bello è che ci riesce sempre!
MAX
Anche Max come Raffaele è un corpulento guzzista infelice (almeno questo è quello che dice lui) possessore di un V11 del quale non fa altro che lamentarsi! Ogni qualvolta venga in officina ha una ragione per dire che la sua moto è “una moto di merda!!” ma non ha ancora trovato la ragione per cambiarla… questo rende di Max un grandissimo guzzista! Quella forma di masochismo tale da accettare la sofferenza di possedere una moto che non ne vuole saper di funzionare a dovere nella consapevolezza di non voler sapere di cambiarla!
Poiché Max è un guzzista, è anche un meccanico (per le ragioni pocanzi espresse) l’ultima meravigliosa modifica che gli ho sentito di voler fare al suo V11 è la completa rimozione dei corpi sfarfallati con tutta la relativa iniezione elettronica per passare ad un più affidabile (questo è quello che sostiene lui) sistema a carburatori! L’unico motociclista al mondo ad andare indietro con la tecnologia invece che avanti! Ma non c’è da meravigliarsi! Max è un guzzista!
FOLLE CORAGGIO DI UN GUZZISTA
Ormai l’avrete capito, noi guzzisti siamo tutti un po’ matti. Nella nostra follia alberga però il coraggio, quel coraggio che contraddistingue tutti i motociclisti, non solo i guzzisti.
Emanuele è un ragazzo di una trentina d’anni quando una signora distratta alla guida decide di tagliargli la strada. Il botto è spaventoso Emanuele rischia la vita, ne esce malconcio, viene ricoverato per un anno e mezzo in ospedale! Tanti interventi chirurgici e tantissima riabilitazione non gli hanno permesso di recuperare completamente; cammina ancora zoppicando vistosamente. Tuttavia Emanuele non si perde mai d’animo e spera di recuperare per poter presto tornare in sella! Proprio così! Dopo un incidente che avrebbe tolto la voglia di andare in moto anche al miglior pilota professionista lui non pensa ad altro che a comprare una nuova moto (visto che il V11 è ormai buono solo per lo sfascio). Così prima ancora di essere dimesso dall’ospedale ordina una nuova Griso 8V. Grande festa alla consegna e 45.000 km percorsi in due anni.
L’amico Enzo, nel letto di ospedale dove tutto dolorante era stato ricoverato a seguito del suo incidente di cui parlavamo nel paragrafo a lui dedicato, descrisse Emanuele, che era uno dei due guzzisti/grisisti che lo aveva lasciato indietro con il resto del gruppo, a modo suo: “mocc a Manuel non pote caminare ma come cazzo fusce con la moto!!!!!” (mannaggia ad Emanuele, guida la moto meglio di come cammina!).
Folle coraggioso guzzista Emanuele.
DUE GUZZISTI E UN CAMPER
Questo aneddoto, che farà comprendere esattamente a tutti il livello psicopatologico a cui si può arrivare, lo riporto integralmente dal forum di uno dei siti di maggior successo tra i guzzisti
www.animaguzzista.it
I personaggi sono tre e sono inventati, diretti e scritti dal camper. Per semplicità chiameremo i personaggi, uno Nello, uno Tatuato e uno Camper. Tutte le storie sono frutto della fantasia e dell’immaginazione del Camper. Per capire bene i dialoghi dove immaginarvi il personaggio Nello come una persona che vive in un mondo parallelo, sempre calmo, di quelli che se il mondo gli casca a dosso non è che se scanza… è proprio er mondo che se disgrega… parla sempre con voce molto calma e bassa. L’altro personaggio Tatuato, dovete immaginarlo come uno che va in giro sempre con il suo esaurimento, che je morta la maestra all’elementari quindi non conosce bene nessuna lingua(qui ci sarebbe da aggiungere ma è una commedia per famije)… che quanno parla non se capisce neanche lui… lo dovete immaginare come perennemente incazzato con tutto, che urla, sempre rosso incazzato e con la vena cagatoria grossa come un ananas quando parla. Il Camper immaginatevelo come un Camper a modo, due anni più giovane del primo modello Guzzi, ma sincero, originale ed estroverso.
1° Sketch
Durante un viaggio di notte, con il Camper per arrivare a Mandello
N:”Tatuato che dici di fare un Caffè?”
T:”Se fermamo al prossimo autogrill??”
N:”No mentre andiamo, fallo nel camper che ho portato la macchinetta del caffè”
T:”E COME CAZZO FACCIO?!?!?”
N:”metti il caffè nella macchinetta e la tieni ferma finche non esce il caffè”
T:”MA VAFFANCULOOO”
2° Sketch
Durante l’ingresso in autogrill
T:”Nello ma andò vai???”
N:”All’autogrill”
T:”Non puoi andare al parcheggio delle auto, devi andare a quello per i camper?”
N:”Perché???”
T:”perché SIAMO IN CAMPER?!?!?”
Niente parcheggiano al posto delle auto di traverso occupando un posto e mezzo…
N:”Vedi che ci stiamo”
T:”MA VAFFANCULOOO”
3° Sketch
Arrivano a Mandello e parcheggiano lontano, mentre camminano per arrivare alla piazza. Vicino alla piazza…
N:”C’era posto anche quì, potevamo metterci più vicino”
T:”Per arrivare quà dovemo fa un giro della zozza”
N:”Perché dovemo fa un giro???”
T:”perché è chiuso tutto e per arrivare quà dobbiamo fa un giro della zozza?!?!?”
N:”Perché dobbiamo arrivare quì”
T:”MA COME CAZZO hai detto te che quà c’era posto per il camper”
N:”Perché dove abbiamo parcheggiato non va bene?”
T:”MA VAFFANCULOOO”
4° Sketch
Si sente il clacson del Camper
T:”Perché hai suonato??”
N:”Chi?”
T:”Tu… hai suonato”
N:”a chi???”
T:”Non lo so dimmelo tu”
N:”Bo?!?”
silenzio
5° Sketch
Dopo diverse ore de guida
N:”Per provare”
T:”Cosa???”
N:”Prima”
T:”Prima de che???”
N:”Prima del clacson un’ora fa”
T:”MA VAFFANCULOOO”
6° Sketch
Durante la guida del camper Nello sterza bruscamente e va verso il guard rail… mentre stanno per toccare il guard rail… il Tatuato prende lo sterzo e gira leggermente…
T:”CAZZO NELLO attento”
N:”Perché???”
T:”stavamo pe anna adosso al guard rail”
N:”no”
T:”SIIIII”
N:”ho evitato un avvallamento e per non mettere paura a quello dietro ho sterzato a destra”
T:”MA VAFFANCULOOO”
7° Sketch
In questa puntata due guest star… una la chiameremo Pask e una Aquila Grigia(Gennaro)… noi di fantasia scelti a caso. Mentre si stanno preparando ad andare a dormire nel camper, parlano di Gennaro che presta servizio in aeronautica come istruttore… dopo un po’…
N:”Gennaro ma quando eri in aeronautica che cosa facevi?”
G:”Sono in aeronautica”
N:”E che mansione hai in aeronautica?”
G:”Istruttore”
N:”Si va be ma che ruolo hai in aeronautica?”
G:”Istruttore”
Dopo 10 minuti di silenzio totale… una risata generale… dopo
T:”MA VAFFANCULOOO”
8° Sketch
Dopo diverse ore de guida, i due ascoltando la radio si imbattono in una storiella raccontata alla radio e Nello cambia stazione…
T:”Perché cambi ora ero curioso de sentì come annava a finì la storia”
N:”quale storia???”
T:”Quella che stavano a raccontà alla radio”
N:”Era una cazzata”
T:”MA VAFFANCULOOO”
9° Sketch
Dopo diverse ore de guida…
N:”Come è andata finire la storiella?”
T:”Quale storia???”
N:”Quella che stavano raccontando prima in radio”
T:”Non lo so… hai cambiato”
N:”perché hai cambiato?”
T:”TU HAI CAMBIATO”
N:”E come è andata a finire???”
T:”MA VAFFANCULOOO”
10° Sketch
Ci si ferma all'autogrill.
T:”Nello puliamo il vetro che è tutto sporco”
N:”Va bene”
Nello scende, prende il lavavetri... se arampica su camper... lava er vetro...
T:”Perfetto”
N:”Aspetta”
Nello prende uno straccio e comincia a pulire il vetro... solo che se ingrassa tutto
T:”Fermate Nello, se sta a sporca tutto er vetro”
N:”Ma se lo straccio l'ho usato solo per pulirci le batterie?”
T:"MA VAFFANCULOOOO"
11° Sketch
N:”Guarda quanto fumo?!?”
T:”E' nebbia”
N:”No è fumo”
T:”No è nebbia... accendi i tergicristalli!”
N:”Sembrava proprio fumo”
12° Sketch
Dopo ore di viaggio
N:”Guarda quanta nebbia?!?”
T:”E' fumo”
N:”No è nebbia”
T:”No è fumo... accendi i tergicristalli!”
N:”Sembrava proprio nebbia... pensa che una volta mi è capitata la stessa cosa, ma al contrario... pensavo fosse nebbia invece era fumo”
T:"MA VAFFANCULOOOO"
Un grazie ai soci AG che hanno permesso di girare questi sketch... il camper promette di non vendersi al vile denaro come ha fatto l'autrice di Harry Potter e quindi non produrrà mai gadget della serie... manterrà la serie per un pubblico di nicchia.
Questi sono dei sketch pilota… per vedere l’effetto che fa… c’è materiale per una trilogia tipo signore degli anelli… ma molti documenti so andati persi per via che il camper non ha grossa autonomia. Anima Guzzista ringrazia tutti quelli che hanno voluto partecipare a questa iniziativa e ripete che tutto quello scritto è frutto della fantasia del camper e che nessun personaggio è reale e che quindi potete riconoscerci magari i vostri vicini o compagni di forum, ma è pura vostra fantasia.
Non credo serva commentare!
IL GUZZISTA E L’ARTE DELL’ELABORAZIONE DELLA MOTOCICLIETTA
Il guzzista che compra una Guzzi di solito decide di modificarla prima ancora di metterla fuori dal concessionario. Alcuni di noi portano, ad esempio, un porta targa aftermarket prima ancora di montare la targa perché “il porta targa originale è proprio inguardabile e mi vergogno ad uscirci!!”.
Trovare una Moto Guzzi completamente originale è come trovare un guzzista sano di mente…IMPOSSIBILE!!!
Io ho perso il conto delle modifiche apportate al mio Griso che ormai conta tantissime parti speciali specialmente di vocazione sportiva.
La maggior parte dei guzzisti elabora la moto in virtù delle esigenze che vengono fuori guidandola…vi parlavo pocanzi, ad esempio, di Nicodemo che ci aveva montato uno stereo. Tutti i guzzisti hanno una modifica che può andare dal semplice accendisigari al più complicato set di fari ausiliari di una potenza tale che sembra di avere di fronte un TIR più che una moto!!
Naturalmente chi fa le spese di tutto questo è il povero meccanico di turno, il quale si trova, suo malgrado, a sopportare richieste anche assurde e a lavorare incessantemente per la soddisfazione dei suoi clienti.
OGNI GUZZI HA IL SUO NOME
Naturalmente non parliamo dei nomi dati dalla casa madre come Norge, Stelvio, Griso o Breva, ma parlo dei personalissimi nomi dati dai guzzisti ai loro destrieri.
Come sempre parto da me. Io ho chiamato il mio Griso “ Re Nero”; Alessandro ha chiamato il suo “Traia” forse per il vizio che ha la sua moto di sculettare in derapate molto spettacolari; Giuseppe ha chiamato la sua Breva “Carlotta” perché gli dava da pornostar; poi c’è chi ha chiamato la propria Guzzi: Cinghialotto, Bellatrix, Mulo, Dominga etc etc etc
Ma se avete voglia di dare un’occhiata al sito
www.coseguzzistiche.it vi renderete conto che proprio tutti hanno dato un personalissimo nome al loro mezzo!
LE PERSONALITA’ DELLE MOTO GUZZI
A me capita spesso! E sono d’accordo con me tanti amici guzzisti perché la cosa capita anche a loro! Siamo tutti convinti che le nostre moto abbiano una loro personalità. Ma non quella personalità da rivista del tipo: “La Moto Guzzi Griso è una moto caratterizzata da grande fascino e ricca di personalita!”; parlo di un qualcosa di assolutamente inspiegabile.
Da quando ho acquistato il Griso mi succede una cosa molto strana.
Ci sono giorni in cui, secondo me, il mio Re Nero non ha voglia di uscire e che vorrebbe restare volentieri sotto il suo lenzuolo in garage proprio come quei bambini che non si voglioso svegliare la mattina per andare a scuola. In quei giorni, benchè magari la mia voglia di andare in moto sia enorme, lui rompe le scatole con comportamenti meccanici da moto svogliata; ad esempio sfolla nei cambi marcia, borbotta, non mantiene il minimo a freddo, effetto on-off pronunciato. Ci sono giorni in cui, al contrario, sembra che non veda l'ora di uscire dal garage e spaccare la strada in due! Una domenica mattina, ad esempio, non avevo una gran voglia di uscire ma gli amici mi hanno tirato e mi sono deciso a prendere la moto...la voglia me l'ha fatta venire Re Nero con una progressione da paura, innesti del cambio precisi e veloci, messa in moto senza nemmeno un colpetto di gas, effetto on-off praticamente inesistente! Questo succede in qualsiasi condizione di tempo e luogo e indipendentemente dalla mia voglia di correre o di andare tranquillo...è lui che decide l'andatura!
Detto questo ci sono amici che mi hanno chiesto il nome del mio pusher…lo capisco…