Dopo i primi 700 km mi pare il momento di fare un primo bilancio del Griso, iniziando in maniera "leggera" dell'estetica: è una moto "senza tempo", sembra sempre appena presentata ma senza rinnegare le sue radici storiche, rivoluzionaria ma con tanta sostanza. E' incredibile come riesca a creare capannelli di persone che ci girano un po' intorno e poi iniziano a fare domande. Ed è una moto che è nata a livello stilistico 8 anni fa ed è in produzione da 6 anni. Semplicemente incredibile, un instant classic
.
Da notare l'oVVibile seppure comodissymo baVletto in funzione "antistupro" (parcheggiate con tranquillità che conciata così non la guarda nessuno )
OK, ora "ingegnerizziamo" un po' i pensieri
Posizione di guida: la triangolazione pedane-sella-manubrio è praticamente perfetta per le mie misure in caso di guida da solo. In due invece le cose si complicano un po', visto che la porzione di sella riservata al passeggero è un po' corta in caso di zavorra con la coscia lunga
, con il risultato che la posizione del pilota è obbligata, ed alla lunga può diventare stancante. Cmq era la prima uscita "biposto" quindi c'è un notevole margine di miglioramento
Cruscotto: semplicemente FANTASTICO! Decisamente di scuola Aprilia, denota parentele "filosofiche" con la serie RSV1000-Tuono-RST Futura-Caponord, mentre il display vero e proprio è molto simile a quello della Shiver/DD. Dopo 7 mesi di purgatorio con il solo tachimetro ci voleva proprio... Una tirata d'orecchie per l'assenza dell'indicatore di livello del carburante ed un piccolo rimpianto per l'indicatore di marcia che sulla Shiver c'è. Ciacciando con i segnali che arrivano al cruscotto magari si potrebbe anche mostrare qualche altra informazione (temperatura testata, pressione olio etc etc) ma io non lo so fare quindi vivo bene lo stesso
Un plus il tastino per comandare il crsucotto dal manubrio, degno di turistiche con le tette cadenti
Motore: il giusto mix di generosità e cattiveria, magari gli manca un migliaio di giri di allungo,ma si tratta di fare l'abitudine a sfruttare tutto questo ben di dio con il rapporto giusto. Lo scarico Zard fornisce una colonna sonora entusiasmante, botti compresi. I consumi sono scesi dal primo giretto di collaudo da 15 km/l a 17 km/l, anche grazie ad una pulizia delle candele esterne (per quelle interne c'avevo da lavorà troppo
) che erano piuttosto incrostate, probabilmente per l'utilizzo prettamente urbano che ne faceva il precedente proprietario. A tutto ciò aggiungiamo che devo ancora farla carburare per bene con scarico e filtro aperto e far allineare più scientificamente i porci farfallati: non può che migliorare
Cambio: tra 3500 e 4000 giri le marce entrano da sole, sembra un automatico
. Folle facile da trovare e corsa congrua, a patto di agire decisi. La sesta è corta ma meno penalizzante di quanto mi fosse sembrato nel primo giro di collaudo.
Trasmissione: alle basse andature sembra un macinacaffè caricato a bulloni, ma a regimi consoni non fa rimpiangere una catena. Ottima in uscita di curva, da l'idea di scaricare la potenza in maniera molto efficace
Sospensioni: forse troppo frenate di idraulica, ma meglio di quanto pensassi alla prima presa di contatto. Resto dell'idea di provare un olio meno denso al primo cambio, per favorire la scorrevolezza recuperando un po' di freno agendo sui registri. Ma prima devo regolare i precarichi, soprattutto dietro. La molla "mollacciona" del mono non è poi male, favorisce la trazione a costo di un retrotreno che si muove un po' di più.
Freni: credevo meglio quanto a potenza dell'anteriore, ma modulabilità OK. Il proprietario precedente dev'essere stato un "freantore", magari le pasticche hanno preso una scaldata. La regolazione della posizione del freno posteriore è da rivedere, ho fatto fatica a prendere confidenza con la risposta del disco, bloccando un paio di volte la ruota. Credo che alzero la punta sfruttando l'eccentrico, in maniera da frenare ad un angolo che mi torna meglio.
Sella: da solo è praticamente perfetta, è comoda anche dopo 250 km e piuttosto ampia. La porzione riservata al passeggero invece è un po' corta ed in due si viaggia un po' impacchettati all'altezza delle cosce. Trattandosi del primo giro in due credo che ci siano margini di miglioramento al confort in coppia, magari abbassando un po' le pedane posteriori. Quando farò riparare il piccolo taglietto che c'è nella zona posteriore mi sa che approfitterò per inserire uno strato di gel: assorbe gli urti ed alza leggermente la sella, male non fa
Gomme: semplicemente fantastiche, ancora grazie a chi mi ha consigliato le Sportsmart. Riscaldamento veloce, gradualità ed ottima tenuta. Speriamo che anche la durata sia allineata con le altre caratteristiche. Ho fatto qualche km sull'umido ma avevo il cervello troppo impegnato a capire come guidare in due per dare un giudizio in queste condizioni.
Al fin della fiera una grande Moto, alla quale dovrò dare ancora del lei per qualche tempo, viste la molte differenze con le moto che ho avuto fino ad ora.