Moto Guzzi Griso

editato:( Un grisista ci ha lasciati )


Ciao. Scrivo poco e frequento ancor meno e perciò mi sento in imbarazzo a postare certe notizie. Leggendo il forum di AG ho appreso questa tristissima cosa:forum.animaguzzista.com/viewtopic.php?f=...1984f535b1690#unread
Qualcuno sa qualcosa in più?
R.I.P.

R.I.P.
Brutte notizie...condoianze alla famiglia

Una notizia tristissima, sono idealmente vicino alle famiglia, 26 anni sono veramente troppo pochi.
Mi piace pensare che, da qualche parte in cima ad una montagna, si è schiuso un uovo e tra qualche mese ci sarà una giovane aquila che volteggia in cielo.
R.I.P.

giovane Grisista

franco potrebbe sapere qualcosa in più forse ....

che tristezza . un ideale abbraccio alla famiglia...

r.i.p.

Ulteriore aggiornamento: si chiamava Fabio Sissa ed era di Verona. Non che cambi qualcosa perché una perdita rimane sempre tale, ma era conosciuto qui sul forum?

26 anni porcamiseria R.I.P.

R.i.p. , no fabio non era conosciusto sul forum poiché aveva una breva come moto un abbraccio forte alla famiglia

Ciò che esprimerò non vale in generale, ci tengo a precisarlo subito, e soprattutto fa parte esclusivamente di pensieri e sensazioni mie personali..

Leggendo questa tristissima notizia ho iniziato a riflettere su me stesso e in particolare sul fatto che per coloro che iniziano ad andare in moto (quelle "vere") molto presto (praticamente da quando la legge lo permette, ovvero dai 21 anni, come me), i primi 10 anni possono risultare molto pericolosi, o comunque, credo, i più pericolosi.

Non vale per tutti ovviamente, ciascuno sviluppa il proprio grado di maturità in modo assolutamente personale e soprattutto, ognuno di noi, è contraddistinto da un carattere e da una personalità, che a mio modesto parere, in qualche modo, in una passione come quella motociclistica può fare la differenza (leggasi "può salvarti la pelle"). Le persone calme, equilibrate.. quelle che da bambini non si distinguevano per particolare vivacità, forse, in questo senso, sono quelle meno a rischio. Sono quelle che vanno piano.. quelle che si fanno aspettare quando si esce in gruppo, quelle persone che hanno la stessa passione (se non di più magari) per la moto di chi gratta la saponetta sull'asfalto, di quelli che con 30 cv in meno tengono il passo o addirittura sono più veloci, sono talvolta, quelle persone in cui non scatta la molla dello "stare dietro" a tutti i costi.. sono le persone che hanno paura di farsi male o che hanno vissuto drammi di persone a loro care.

Il giovane è a rischio perché anche qualora capisca realmente che la motocicletta è un mezzo intrinsecamente pericoloso, con il quale i rischi vanno analizzati e "temuti" all'uopo di evitarli, può pagare d'inesperienza e prendere alla leggera talune manovre o situazioni.

Tutto ciò esula naturalmente dai casi in cui ubriachi alla guida invadono la corsia opposta o comunque quando la parte lesa abbia il 100% della ragione, sia chiaro, del resto le disgrazie e le fatalità non guardano certo la carta d'identità della vittima..

Quello che vorrei trasmettere, sperando di riuscirvi, è che leggere di un ragazzo di 26 anni che muore per un incidente motociclistico, genera una sensazione di disperazione in quanto incosciamente o no, si pensa che fosse una creatura indifesa e che avesse tutta una vita davanti.. una vita che ha smesso di essere tale per chissà quale motivo.

Mi sento senza ipocrisia vicino alla famiglia, ai genitori in particolare.. che come farei io.. si chiederanno il perché.. cosa avrà pensato negli ultimi secondi.. e che non si daranno pace non potendolo rivivere dopo quel saluto, prima di uscire in moto..