15 marzo 1921/15 marzo 2016 Auguri MOTOGUZZI
95 anni fa Carlo Guzzi e Giorgio Parodi misero le ali al loro sogno: “eliminare i difetti e gli inconvenienti tipici delle due ruote del tempo”.
Da allora l’aquila di Mandello vola tra successi sportivi/commerciali ed alcune incomprensioni tecnico/stilistiche felicitando i possessori di una MOTOGUZZI.
Tra questi ci siamo anche noi iscritti a questo superfico, utile, pieno di bella gente forum e possessori del motociclo di Mandello che più in questi ultimi 10 anni a mio parere ha reso onore ai creatori del marchio: il GRISO.
Come ho voluto far intendere al tempo della mia presentazione scrivendo “Una volta le moto mi piacevano e basta; ora ho raffinato i miei gusti” oggi, col Vostro permesso, vorrei rimarcare la mia ammirazione per questo marchio italiano che rispetto ad altri marchi coepocali di successo (Bianchi, Frera, Motom, …) è ancora presente e mi ha reso orgoglioso di esso dopo essermi documentato sulla sua storia: nascita, modelli, successi ed insuccessi.
Storia che mi ha portato alla rivelazione che anche la mia regione, il Veneto, ha contribuito alla nascita della MOTOGUZZI essendo stata Vicenza sede della Scuola Industriale dove si diplomò Carlo Guzzi; e Venezia luogo dell’incontro fra Carlo Guzzi, Giorgio Parodi e Giovanni Ravelli (probabile terzo socio dell’impresa motociclistica che purtroppo morì prima di poter farne parte).
In questi 95 anni la MOTOGUZZI è passata dall’ essere una “macchina gradita agli utenti per la sua affidabilità e solidità meccanica”, caratteristiche che le valsero innumerevoli soddisfazioni sportive e commerciali, a far parte di quel gruppo di marchi di “nicchia” i cui prodotti ti piacciono o no più che sia per un fattore estetico o di moda.
Quando nel 2006 decisi che il mio rodaggio da motociclista
era finito, la mia prima moto per 2 anni è stata una Honda CBF 500, il mio desiderio era passare ad un mezzo di qualità superiore in termini di stile in primis perché sono un fanatico del bello, e di componenti (freni, sospensioni, telaio) per il valore che dò alla tecnica ed all’ingegno delle persone.
Queste caratteristiche così riunite allora le trovavo su naked dall’indole sportiva come l’Aprilia Tuono o la Triumph Speed Triple (i miei pallini di allora).
Poi la MOTOGUZZI giocò la carta GRISO (finalmente).
Bella! Tecnicamente dotata!
Fino ad allora ammirata solo dal poster che portò a casa mio padre quando acquistò la sua Nevada Club.
Quando vidi che il concessionario MOTOGUZZI di zona aveva il GRISO 1100 (azzurro) come test drive, con un po’ di reverenza (avevo una Hondina) e di timore (mai guidato una moto così… tanta) andai a provarla su strada e…
Bella, bellissima da guidare quasi più che da guardare (ancora non sò dire dove la trovo meglio). Pochi km ed il timore reverenziale si trasforma in un boom di sensazioni positive ancora oggi indescrivibili: ERO AL POSTO GIUSTO NEL MOMENTO GIUSTO!
Alla fine del giro vado in ufficio vendite dove mi espongono la loro offerta facendo leva sul mio chiaro stato emotivo (con la testa ero ancora là fuori sul GRISO). Tornato a casa non ci ho dormito sù per tutta la notte; facevo calcoli matematici nella mia testa (€) ed il giorno seguente sono tornato nel luogo del misfatto per firmare il contratto d’acquisto; il 14 settembre 2006 sono diventato proprietario di una fantasplendida MOTOGUZZI 877 cc modello GRISO.
Ho trovato la mia moto di qualità superiore e non essendo tipo che dà importanza alle prestazioni ho badato all’estetica seguendo i miei gusti (telaio nero che non stacca con le strutture adiacenti e via il “bussolotto” sulla dx del motore): ho preso la “piccoletta”, sono felice.
Auguri MOTOGUZZI per i tuoi 95 anni.
E grazie perchè in questo caso assai singolare siamo noi GUZZISTI ad aver ricevuto il regalo: la soddisfazione di possedere una moto marchiata con la “Mandelliana Aquila”.
I meno romantici di sicuro diranno che la soddisfazione di possedere la propria MOTOGUZZI se la sono guadagnata o sudata. Giusto! Ma son un romantico e mi andava bene scriverla così.
Signori e signore ho finito
Spero che stò scritto non vi sia dispiaciuto
Nel caso contrario non rileggetelo
Ed il suo autore perdonatelo
Tanti saluti e tante buone cose
Cristian