IO credo che la linea da seguire sia corretta, espansione nei paesi emergenti con relativi impianti di produzione in loco, con i ricavi a doppia cifra di quei paesi finanziamento dei debiti e mantenimento ricerca e innovazione in Europa. In Europa disegno e produzione di mezzi a valore aggiunto e di fascia alta destinati ai mercati ricchi.
Credo che questa formula mantenga alti i ricavi pertanto gli investimenti, mantenga il lavoro più qualificato in Europa e la produzione di modelli importanti prodotti da tecnici ed operai altamente specializzati europei, anzi questa formula possa garantire la crescita occupazionale anche in Europa (Italia).
Magari altre industrie non solo nella meccanica potessero seguire questa linea.......in Italia l'industria potrebbe avere davvero un futuro ma al momento purtroppo è marginalizzato ai pochi grandi nomi e all'industria di prodotti di nicchia quindi a volumi d'investimento e occupazionali troppo bassi.
Il nodo di fondo è cambiare visione: vedere l'Asia la Russia, l'est europa e il Brasile non solo come grandi fabbriche ma anche come grandi mercati, e per penetrarli (e renderli "fecondi") è necessario produrre il bene di massa in loco ma i servizi di alto livello (disegno, finanza, processi, organizzazione, management, ricerca, innovazione, brevetti) in Europa se dovessi cedere anche la testa pensante saremo davvero finiti per sempre e relegati a fare comparsate.....