Alcuni passaggi sono volutamente enfatizzati e romanzati dall’autore.
Per Griso, la motocicletta “bella con l’anima”.
SS666, 800 m di altitudine, ore 12 locali (IT) di lunedì, 28°C.
Pi(R)lota: sottoscritto; Moto: Moto Guzzi Griso 1151 cc 8V.
Come Casey a Phillip Island, questa è “casa mia”, non ho bisogno di riferimenti, potrei farla (quasi) ad occhi chiusi.
Come e più delle altre volte, dopo mesi senza moto, voglio sentire e vivere intensamente tutte le sensazioni che questa passione e questo mondo sanno dare.
Voglio assaporare e godermi ogni istante. Ogni azione.
Le prossime 3 curve sono in sequenza, sinistra, destra, brevissimo rettilineo, ancora sinistra.
Anche oggi, come ogni volta, partendo, l’ho pensato.
“Domenico, divertiti, ma non far trasformare una giornata stupenda in..”.
Ma certamente, ormai, ahimé, non sono neanche più giovane e imprudente.
Non serviva arrivare all’inizio della terza curva su citata per capire che ero decisamente lungo, del resto il “portentoso” freno anteriore della moto c’ha messo del suo..
Guardo l’uscita della curva, so che finirò dove guardo, non viene nessuno (fiuuu..), “dai bella, dentro!”, vado oltre la carreggiata, terriccio-brecciolino e nell’ordine:
1) Perdo aderenza dietro;
2) Traversone;
3) Mi scordo di tenere il gas pelato (chiudo e non tocco i freni);
4) Dietro riprende aderenza e ovviamente si alza;
5) Gioielli sul serbatoio;
6) La buona sorte mi fa restare in equilibrio, ritrovo l’asfalto e barcollando ancora un po’ proseguo.
Circa 24 ore dopo, stesso posto, stesso pi(r)lota, moto: Triumph Daytona 675 MY2013.
Mezzo sorriso accennato, una manciata di km/h più forte, un (1) dito (indice) sulla leva del freno che si ritrae dolcemente come per accarezzare un neonato.
La moto pare “scavare” l’asfalto come una trivella, decelera senza scomporre neanche il tubo del liquido che parte dalla pompa e curva anticipando ogni velleità di possibili pose coreografiche.
In questi giorni sono in ferie e prima di andare un po’ al mare, mi concedo ogni giorno una mezza giornata fuori in moto.
Dopo lunedì, ho preso per 3 giorni l’altra.
Domani, prenderò ancora l’altra.
Ho talmente tanti pensieri mentre vado in moto che ogni tanto devo ricordarmi, e mi impongo di farlo, di non perdere la concentrazione. Può essere fatale.
Ripenso a lunedì.
Se la “via di fuga” fosse stata meno generosa avrei certamente urtato, con chissà quali conseguenze.
Stavo esagerando, punto, e quel che è peggio (secondo me), neanche consapevolmente.
Non me lo voglio dire.
Ma come è chiaro a tutti che talvolta qualcosa non si dice pur pensandola.. allo stesso modo capita che un’idea non sciorinata, sia comunque talmente fulgida nella nostra testa, che ogni tentativo di allontanarla, smontarla, negarla, risulterebbe perfettamente inutile.
Perché è qualcosa che non si vorrebbe mai voler constatare.
Perché è qualcosa che rischia di fare a pugni col cuore.
Lunedì sono andato lungo perché la Griso.. la mia Griso, fatica se deve frenare in un certo modo.. ecco perché.
E mi ridico, ancora peggio! Un mezzo va portato secondo quelle che sono le sue caratteristiche. Non c’entra il manico, non c’entra la strada, il traffico. O meglio c’entrano, ma poco, e mai in misura confrontabile con le caratteristiche del mezzo.
Se ho le gomme lisce e piove, se non modero la velocità, sono un coglione.
E’ così, e mi “tranquillizzo”.
Però aspetta.. ma quanto cazzo c’ha messo per buttarsi dentro quella curva?!
Coglione ancora: non sai che una moto un po’ più lunga e pesante curva con meno facilità..?
Vero.
Però poi è più stabile e ha più tenuta. E magari proprio grazie a queste sue caratteristiche quando ha ritrovato trazione ha solo “saltellato” senza spararmi in orbita (avendo oltretutto chiuso il gas, e siamo a coglione 3).
Una moto più corta e leggera, appena ritrovato trazione a quella velocità, me la sarei ritrovata per cappello. Sicuro.
Ma.. una moto più corta e leggera ce l’ho. Una moto più corta e leggera, a quella velocità, la curva, la fa.
Beh ma se esagero con una moto più corta e leggera in quel frangente..
Si, va beh.
Guardo la Griso in garage.
Mi fa venire la pelle d’oca anche con 35°C.
La trovo ogni volta più bella.
Nella penombra, di profilo, ha la forma che immaginerei in un sogno.
Anche se non va come l’altra, per come vedo io l'andare in moto, non si tocca.
E neanche a pensare che possa diventare una sorta di "muletto", o magari buona per essere "turisticizzata" o simili..
Non si addomestica un leone solo perché si vorrebbe un gatto, chi lo fa, manca di rispetto alla sua enorme personalità.
Forse l’ho sempre saputo che non va e non è come avrei voluto e come vorrei. E non è solo per la frenata (magari migliorabile).
Ma è come l’amore verso una figlia.
Se anche non è come si vorrebbe.. la si ama a prescindere.
Anzi, non si pensa neanche “se anche non è..”.
Semplicemente è.
La numero 1.
Per quel senso di Familiarità "ancestrale", di protezione e.. di vero affetto, che non potranno finire mai, qualunque curva si incontri.