la mia prima moto è stata una bandit 600, ebbene sì
cambio perfetto, bastava pensare di inserire la marcia e questa entrava. Trasmissione finale a catena, mai uno strappo, mai nulla. Erogazione discretamente lineare, al di sopra dei 7000 giri spingeva bene, senza particolari tentennamenti. Appena messa in moto teneva il minimo e frullava senza sussulti e senza far troppo chiasso.
Quando ho preso il Griso (intervallato da una Triumph sprint RS), appena messa in moto, accelerando con la moto sul cavalletto sembrava che la moto si ribaltasse. Borbottio irregolare. Primo giro... il cambio si è impuntato un paio di volte ruvidamente, alla prima curva a dx, accelerando leggermente in percorrenza, mi sembrava che la moto cadesse all'interno. ON-OFF da colpo di frusta perenne.
In definitiva una moto senza anima contro un mostro vivo!
Come dice BB, il prblema che ti hanno detto è stato ampiamente risolto. Restano alcune piccole pecche (se guardi nel forum troverai una guida a problemi e soluzioni). Ma il Griso è il Griso, come la Guzzi è la Guzzi. Pregi e difetti compresi.
Mi viene in mente il libro "Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" di Pirsig, vera bibbia filosofica sull'andare in moto.
Inizia con una riflessione sulla differenza tra chi va in moto senza interessarsi del suo funzionamento e chi invece lo fa con il piacere di conoscerne la meccanica, sapendo dove metterci mano se serve.
Ecco le jap vanno meglio per chi è della prima specie. Ma se per te la moto non è solo un modo di spostarsi, ma una passione, un modo di vivere, un mezzo attraverso il quale trovare emozioni profonde ed ataviche di conquista della strada e del mondo, allora il Griso è la moto perfetta.
In merito all'affidabilità, pur considerando il consistente aumento dell'elettronica intervennuto negli anni, ti basti guardare in giro le varie guzzi d'epoca, di 30 e passa anni, che hanno su 300-400.000 km e vanno ancora da dio.