maresciallo ha scritto:
Appunto... i due travi del telaio sono veramente poca cosa in termini di peso.
certo, sarebbe interessante, ma più che altro come "esercizio" di stile, per fare qualche cosa di inedito... ma a parte questo avrei moltissimi dubbi relativamente all'efficacia della soluzione.
In primis perchè, come già detto sopra, il risparmio di peso sarebbe veramente risibile. Mangia un paio di piatti di pasta in meno e risparmi il medesimo peso
Secondo, i costi sarebbero davvero importanti. Creare una struttura in carbonio, per un elemento importante come il telaio, non è cosa alla portata di tutti, anzi: direi che si contano veramente sulle dita di una mano (in italia) le aziende in grado di realizzarla... la struttura in carbonio necessita di essere studiata e lavorata in una certa maniera, realizzata in un ambiente asettico e cotta in autoclavi particolari. I costi sarebbero elevatissimi, assurdi se rapportati al guadagno in termini di peso.
Terzo, ma non meno importante, è il discorso "efficacia". E' vero che non parliamo di un mezzo da competizione, ma la progettazione di un telaio non è cosa "facilissima". Bisogna considerare molte variabili, soprattutto per un veicolo come la moto che ha un comportamento dinamico variabile. In frenata, ad esempio, il telaio è sottoposto all'azione di forze che si applicano in un certo senso, forze che operano in modo ben diverso quando il veicolo si inclina in curva. Se, a livello teorico, si può tendenzialmente affermare che in frenata serve un telaio "il più rigido possibile", più si accentua l'angolo di piega del veicolo (in curva) più diventa utile una certa capacità di flettere del telaio. Ma un telaio che flette troppo compromette la stabilità e la precisione del veicolo, oltre alla sua agilità... trovare la giusta alchimia non è semplicissimo. equilibrio inoltre influenzato anche dal disegno delle piastre di sterzo, dal diametro delle canne della forcella...
Ecco: con un telaio in carbonio, soprattutto con un motore portante o semiportante, diventa ancora più complesso abbinare alla rigidezza la necessaria capacità di flettere in modo controllato...
Basta dare un occhiata al mondo delle corse: in 500/motogp, massima espressione dei prototipi da competizione, sono stati diversi i tentativi di realizzare telai in carbonio. Il primo esempio che ricordo fu la Cagiva 500 del 1990: sul finire della stagione (in Ungheria, se non ricordo male) fu portato in gara un telaio completamente in carbonio (progettato in collaborazione con la Ferrari, che già utilizzava da anni questa tecnologia in F1). Usato una volta e subito accantonato: troppo rigido. A stagione terminata lo provò anche Eddie Lawson (appena assunto a Varese): non ne parlò male, lo ritenne interessante, ma... fu subito accantonato. Sempre la Cagiva ci riprovò nel 1994: la 500 di John Kocinski e Doug Chandler presentava un telaio con struttura mista carbonio/alluminio. La parte del cannotto fino ad 1/3 del trave del telaio era in carbonio (zona dove in teoria serve la massima rigidezza in frenata), il resto dei travi e delle piastre era in alluminio. Fu utilizzato per tutti i test invernali e nelle prime 3/4 gare (John ci vinse anche in Australia, il primo GP stagionale...), ma fu presto sostituito da un nuovo telaio... interamente in alluminio.
L'ultimo tentavi è firmato Ducati: nel 2008 fu abbandonato il famoso traliccio in tubi di acciaio in luogo di un monoscocca scatolato in alluminio con motore portante, e nel 2009 si passò al carbonio... tutti sappiamo com'è finita: a metà 2012 fu definitivamente accantonata...
Tutto questo per dire: se anche in motogp, massima espressione dei prototipi da competizione, dove si usano motori a valvole pneumatiche, eletronica sofisticatissima, freni in carbonio etc..., colossi come Honda, Yamaha etc... continuano a preferire l'alluminio per le proprie moto, una motivo ci sarà...
certo, diverso può essere il discorso di un telaio in carbonio che ha come scopo l'essere utilizzato su moto da vetrina, da esposizione, promozionali...
OPS... mi sono dilungato abbastanza...