Moto Guzzi Griso

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Crisi comparto 2 ruote
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ARGOMENTO: Crisi comparto 2 ruote

Re: Crisi comparto 2 ruote 05/04/2011 09:07 #15847

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comumque su Euro Moto c'è un articolo che parla di un nuovo stabilimento Ducati a Borgo Panigale

quali saranno le notizie vere

boh

Re: Crisi comparto 2 ruote 05/04/2011 09:08 #15848

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Sono quasi del tutto allineato con quello che scrivo il Tosco.

Vorrei solo però far presente che: "A mio avviso in Italia deve rimanere il controllo, il design, l'ingegneria e la produzione qualificata il resto lo perderemo come molti posti di lavoro...il modello deve essere quello della Germania."

in germania si produce anche e che no si possono avere 20 milioni di lavoratori tutti " ingengeri, tecnici specializzati, designer" etc etc: ci voglion le fabbriche altrimenti poi facciamo la fine dell'inghilterra che, essendo solo servizi, sta passasndo un momentaccio.

Anche se ora va di moda parlar male dell'italia, c'è da dire che "stranamente" l'italia, quella che sta in fondo, quella che è sempre messa nell'ultimo banco, quella denigrata da tutti, sta ancora in piedi e non se la passa poi così male... e mi ricirdo che, da quando seguo un pò di economia, diciamo dal 1991/2 i titoli dei giornali e degli specialisti economici sono sempre stati " non si arriva all'ultimo mese", sembra che da un momento all'altro si debba andare tutti a ramengo.

Fatta questa premessa: le moto sono sempre state un prodotto di Lusso e, poichè c'è una Griso non indifferente (Ndr: Crisi), è evidente che il mercato si stia " riposizionando". I tempi in cui un moto costava quanto 3/4 utilitarie non ve li ricordate più?
Direi che ci erabamo abituati bene e adesso, chi ha fatto investimenti importanti, credendo che il mercato avrebbe tirato altri 10/20 anni è in difficoltà.

Anche se la cosa mi rode non posso biasimare chi chiude in italia e sposta all'estero: le ditte non sono enti di beneficenza.
Chi rischia il proprio capitale, la propria impresa non può stare in Italia a sperare che quel tizio, accidenti a lui, faccia quello che promesso.
In Italia, Non si può fare impresa in maniera concorrenziale. Punto.

E delle due ruote ho un brutto prensentimento.

Re: Crisi comparto 2 ruote 05/04/2011 09:21 #15852

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Per roby:

mi risulta che sia previsto l'impianto ma nei progetti futuri Ducati produrra il Italia il 35% in meno dei veicoli aumentando in assoluto la produzione che favorirà gli stabilimenti nei paesi emergenti.

per oiddi:

già oggi un laureato in economia (se non ha master o specializzazione) finisce a fare il lavoro di un ragioniere, un ragioniere finisce a fare il lavoro di un addetto alla contabilità, un laureato in lingue un segretario di un dirigente, un perito industriale un operaio specilizzato e cosi via....
Cmq la differenza la deve fare ilmercato creandosi una "coscienza".
Ti faccio un esempio: un anno fa circa il magazzino Italiano di Yamaha ha chiuso in nord Italia 45 dipendenti a casa (poi riaperto con organico dimezzato) per riduzione costi deciso dalla casa madre in Jappone. Tenete presente che il magazzino non era in difetto ma solo per solidarietà con le chiusure di altri magazzini in Europa inoltre il mercato Italiano per la Yamaha è il più importante di Europa (guarda caso anche i risultarti di Valentino) e cosa fa? Punisce proprio quel mercato che gli rende di più.... tanto la varibile di "coscienza" del mercato non esiste più....adesso se la quota di Yamaha fosse identica a quella di Guzzi nessuno recriminerebbe la coscienza sociale ma quando fai certi numeri è possibile non sollevare il caso? Un altro popolo come i tedeschi avrebbero di fatto dimezzato i risultati di vendita di Yamaha in Italia solo indifferenza. Purtroppo l'economia si combatte con l'economia (invece che con la politica come dovrebbe essere)...nulla da fare....

Io sono un convinto Guzzista ma se Guzzi trasferisce totalmente la produzione a Pechino divento BMWista.....
...nell'Olimpo gli Dei cavalcano emozionanti entità bicilindriche dall'inconfondibile suono Guzzi...per alcuni forse è passione... per me è Filosofia!

Re: Crisi comparto 2 ruote 05/04/2011 10:07 #15864

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Io credo che ci si faccia troppe seghe mentali: chi fa impresa va dove c'è più convenienza.

La yamaha ha chiuso in italia NON per punire il mecato, ma perchè NON conviene produrre in italia. Punto. Così come hanno fatto e stanno facendo altre ziende.
La coscienza del mercato viene fuori ( se proprio è necessario) quando le cose vanno bene, quanto c'è "il grasso che cola".
Il resto sono discorsi da "latini": impresssioni, si mette sul personale, si ipotizza personificando le cose... etc etc.


In italia oramai è appurato che " l'impresa" deve pagare per tutto, e loro se ne vanno: quando rimarranno solo "i sevizi" voglio vedere da dove prenderanno i soldi. Vedrai che tirano fuori la patrimoniale e si riprenderà tutto come al solito.

Re: Crisi comparto 2 ruote 05/04/2011 10:24 #15870

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Oiddi ma sei proprio pisano!!!!!

La Yamaha non produce in Italia. Quello che ha chiuso (e poi riaperto) era un centro logistico relativo ai ricambi, e l'intenzione dell'azienda era un taglio di "solidarietà" distribuito sulle sedi europee. Dato che il lavoro in Italia non mancava avevano deciso di spostare o accorpare il centro logistico in altro paese tipo l'austria o la svizzera. Perchè scegliere la svizzera? probabilmente meno costi relativi al fisco etc... è vero che un'azienda guarda i costi ma anche le strategie politiche (te l'assicuro) e spesso molte scelte vengono fatte in senso antieconomico solo per mantenere una strategia.
Come giustificherebbe la perdita di 50 posti di lavoro in Italia la Yamaha miglior mercato europeo? Diciamo che c'ha provato (poi marcia indietro - grazie anche a Valentino e alla pubblicità negativa che gli operai stavano facendo sui media) pero' io dico che c'hanno provato! E' assurdo! in Germania neanche c'avrebbero pensato ad un'operazione simile, con un mercato come quello italiano dal 10% di mercato finivano in gemrania al 5%. In Italia poi non si sono registrate perdite di quote di mercato....cì hanno perso nulla in fin dei conti...

Ti faccio un esempio molto calzante dove lavoro: sono un consulente analista per i costi delle materie prime per la più grande azienda Italiana del Food, quasi tutte le materie prime arrivano dai paesi poveri... quindi a logica per abbattere notevolmente i costi potrebbe spostare la produzione o gran parte di essa ad esempio in nord africa, questa scelta neanche viene presa in considerazione perchè il mercato Italiano (e più in generale europeo) di prodotti fatti in Africa del food non ne vuole neanche sentire parlare! In Italia se c'è una coscienza critica nel consumo è sul mangiare (vuoi per cultura, storia etc..) perchè non applicarlo ad altri settori come la meccanica avanzata?
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Ultima modifica: 05/04/2011 10:27 Da toscano88.

Re: Crisi comparto 2 ruote 05/04/2011 10:57 #15877

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hai appunto preso un caso particolare... molto particolare che conferma la regola.

In italia sentiamo la differenza se il caffè è fatto a Salerno o a Pisa.. e lo dico con cognizione di causa .. ci facciamo 200km di curve per andare a mangiare i pici in quel locale del senese... e tu vuoi spostare la produzione alimentare in Africa?

Menter compriamo roba della FOXCONN fatto in una città azienda dove i suicido sono a livelli bestiali.
Ultima modifica: 05/04/2011 11:18 Da marco76. Motivo: eliminato quote

Re: Crisi comparto 2 ruote 05/04/2011 12:09 #15895

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Di esempi vissuti te ne potrei fare tanti (ho lavorato per molte aziende anche a Pontedera per il gruppo Piaggio appena entrato nell'era Colaninno), quello che voglio sottolineare è che non sempre le aziende fanno scelte esclusivamente basate sui costi ma influiscono anche altri fattori spesso antieconomici.
Detto questo ribadisco la cultura della coscienza del consumo e per gli Italiani una maggior valorizzazione della propria cultura ricca di ottimi risultati in utti i campi fatta anche di prodotti industriali come le moto nel nostro caso. E' proprio per questo che "spregio" la cultura Harley (nonostante trovi alcuni modelli veramente belli) dove non sopporto, non la meccanica delle moto ,ma la bandana americana e tutta quella sottocultura motociclistica che non ci appartiene e fa gioco anti-italiano (anti europeo) questo vale anche per i Jappy ma capisco di più un motociclista che cerca la "prestazione" su una sportiva jap che uno che cerca di appartenere ad una cultura yankee grazie ad un HD.
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Re: Crisi comparto 2 ruote 05/04/2011 12:51 #15903

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Non lo so Tosky, sembra che la prendi troppo sul personale. MI fido della tua esperienza nel campo industriale e non ho elemnti per ribattere se non dalla mia piccola realtà di Artigiano.

Il mondo è budello perchè è vario: be vengano anche i fanatici degli USA, del Giappone e della Cina.
Detto questo, ti voglio tanto bene, ma in senso lato... non si sa mai.

Re: Crisi comparto 2 ruote 05/04/2011 14:09 #15916

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La prendo sul personale ....perchè la mia "filosofia di vita" o "visione delle vita" è proprio questa, il mio essere Guzzista del resto è una piena aderenza a questa cultura, più che una vera e propria passione motoristica e fine a se stessa come per molti altri.
E non vale solo per la moto ma anche per altro.
Io la moto la "trascendo" è per questo motivo che non sono attento più di tanto al tuning o alle prestazioni, perchè non la vivo come una passione motoristica, ma come estensione del mio modo di vedere la vita, di cui Guzzi è un'estensione culturale e ideologica, pertanto se non era la Griso (che mi piace più di tutti) era la Breva o il V11 o la Norge....(per altri magari anche una moto non guzzi...ma qui parliamo di passione e io invece parlo di filosofia).

Detto questo: anch'io ti voglio bene per due motivi:
1) sei un buon guzzista
2) sei pisano (come me un altro maltrattato toscano di costa, ac... maledetti fiorentini e senesi ...)
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Re: Crisi comparto 2 ruote 05/04/2011 19:38 #15975

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Ti stimo Fratello; un regalino.

Ringraziano per il messaggio: GriGio, toscano88
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