Ecco un argomento che si affronta sempre con piacere, e con emozione: l'abbiamo già detto in tanti tante volte, ma non ci si stanca di ripeterlo, a noi stessi e agli altri: MOTO GUZZI E' EMOZIONANTE. Il bello è che lo riconoscono anche quelli che guzzisti non sono, per un motivo o per un altro.. ne ho visti tanti, ai raduni a Mandello, con le moto più diverse. Se cerco di ricordare come ci sono arrivato a mia volta, mi vengono un sacco di ricordi in mente, piuttosto confusi, faccio sempre fatica a cercare di mettere ordine.. delle moto in genere mi sono innamorato da ragazzino, ai miei tempi era più la regola che l'eccezione, oggi direi che è piuttosto diverso; la moto era un simbolo di libertà, di autonomia, di avventura..una conquista che ti inebriava.. bene, avvicinandomi ai 14 cominciai a desiderare il Cinquanta (che poi non ho mai avuto..): in quegli anni i costruttori, forzando un po' (all'italiana, vien da dire..) le norme in vigore, che prescrivevano per il CICLOMOTORE (questa era la denominazione ufficiale) dei vincoli costruttivi piuttosto pesanti (obbligo dei pedali come una bicicletta, limiti modestissimi di potenza e velocità), cominciavano a realizzare delle vere e proprie MOTOCICLETTINE, alcune con una marcata impostazione sportiva. Erano bellissimi: il MONDIAL, che veniva chiamato comunemente MONDIALINO, era uno dei più desiderati, ma c'erano anche il GARELLI JUNIOR, il BIANCHI FALCO, l'ITOM ASTOR, il BETA CAMOSCIO, il TESTI TELSTAR, il MOTOMORINI CORSARINO (uno dei pochi a 4 tempi, insieme a DEMM e MOTOM) e poi BENELLI, DUCATI, ITALJET, MALANCA, GUAZZONI, MALAGUTI e un'infinità di altri che ora non ricordo.. beh, non se ne fece nulla, i miei genitori, mia madre in particolare, erano irremovibili e io non ero così ribelle da contrastare il loro divieto (il mio fratellino invece..altra storia..). Mi rassegnai, ripiegando sulla lettura assatanata di MOTOCICLISMO e altre pubblicazioni analoghe.. Tutto questo per dire che ho cominciato ad andare in moto MOLTO AVANTI con gli anni (35/36 o giù di lì).. la prima moto fu una BETA 240 CUSTOM a 2 tempi, e servì da apripista. Non ne cavai un granchè: andava a miscela e beveva come una spugna, impossibile farci qualcosa che assomigliasse vagamente a un viaggetto, o così mi parve. Cominciai a desiderare un mezzo più consistente, che si prestasse a un uso turistico. La lettura della prova su strada della GUZZI 350 GT mi diede una prima spinta in quella direzione, ma non era ancora successo niente: avrei potuto finire su qualunque altra sella.. però GUZZI cominciava a ronzarmi in testa.. leggi di qua, leggi di là, guarda annunci e vetrine di concessionari.. insomma è finita che con grande trepidazione ho acquistato una GUZZI 1000 G5, versione con cambio meccanico della IDROCONVERT; e da quel momento mi è capitato TUTTO quello che in tanti avete già descritto con parole bellissime: amore, passione, entusiasmo, orgoglio di cavalcare NON SOLTANTO UNA MOTO, MA UN PEZZO DI STORIA, e che storia! Le GUZZI mi sono entrate nel cuore e nella mente, belle, vive, coinvolgenti. Dopo la G5, 1000 SPIII, California III, California 1100 Iniezione, California Touring, e infine (?).. GRISO!! Beh, quella ancora non ce l'ho,e ne parleremo in seguito..